Castelforte: INCARICO LEGALE CONTRO POSTE ITALIANE CHE VUOLE CHIUDERE L’UFFICIO POSTALE DI SUIO

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posteLa Giunta Comunale di Castelforte ha conferito mandato all’Avv.to Alfredo D’Onofrio per impugnare il provvedimento di Poste Italiane S.p.A. con il quale si comunica la chiusura dell’Ufficio Postale di Suio.
Quella di Poste Italiane è una decisione dice il Sindaco Patrizia Gaetano “totalmente inaccettabile” in quanto la chiusura dell’Ufficio Postale di Suio produce il venir meno dei servizi storicamente garantiti e condanna alla marginalità proprio i cittadini di quei territori che hanno più bisogno di una presenza degli stessi.
“E’ volontà dell’Amministrazione Comunale -fa sapere il primo cittadino- difendere i diritti dei cittadini di Suio e pertanto insieme alla Giunta Comunale abbiamo voluto conferire incarico legale avanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio di Roma avverso la decisione unilaterale di Poste Italiane”.

In Comune si fa notare che i servizi postali, in particolare per le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente e l’invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale e che la chiusura dell’ufficio postale di Suio penalizzerebbe una utenza composta prevalentemente di anziani, creando notevoli disagi agli stessi, che saranno costretti a recarsi all’ufficio di Castelforte, molto distante e con il quale mancano collegamenti adeguati del COTRAL. Notevoli sarebbero le difficoltà logistiche in quanto i collegamenti stradali sono disagevoli, soprattutto nel periodo invernale.
La scelta di Poste Italiane rischia infatti di tradursi in gravi disservizi soprattutto per i residenti anziani, che si troveranno a non poter usufruire di servizi essenziali quali il pagamento delle bollette e la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti ad affrontare frequenti e difficili spostamenti, su territori particolarmente disagiati. Inoltre la chiusura dell’ufficio postale non può perseguire logiche di guadagno a scapito delle esigenze della collettività, sacrificando uffici che ritiene “improduttivi” o “diseconomici”, senza considerare che rappresentano un punto di riferimento per i cittadini di piccoli comuni, atteso che, tra l’altro Poste Italiane Spa, riceve significativi contributi da parte dello Stato nell’ambito della legge di stabilità per consentire agli uffici postali periferici di garantire l’erogazione di servizi postali essenziali.
Infine si fa notare che da informazioni assunte, l’ufficio postale di Suio ha una utenza sufficiente per proseguire la sua attività, anche tenendo conto della notevole quantità di depositi accesi. Pertanto il piano di ridimensionamento va contestato, impedendo che la riduzione sistematica di funzioni pubbliche sul nostro territorio, come sta avvenendo anche per i servizi sanitari ospedalieri per esempio, possa determinare la fine di tante realtà locali, già alle prese con i tagli della “spendig review” e con gli accorpamenti decretatali dai recenti provvedimenti legislativi, che finirà per alimentare il triste fenomeno dello spopolamento coincidendo, inevitabilmente, con un impoverimento culturale, sociale ed economico di quelle realtà, oltre che alla perdita di posti di lavoro.

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