E’ stato un fine settimana movimentato per il gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle Lazio.

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Davide Barillari, consigliere regionale M5S Lazio
Davide Barillari, consigliere regionale M5S Lazio

Il consigliere Vincenzi, capogruppo del PD, forse esausto dal cercare modi per non rispondere alle responsabilità legali del suo capo in merito ad assunzioni non limpide, ha annunciato attraverso un articolo di Repubblica-Roma, probabilmente dettato da un ufficio stampa genuflesso, ricco d’imprecisioni e di parole diffamatorie, scritto senza verificare le fonti e la veridicità delle informazioni, di aver depositato un’interrogazione contro il gruppo legale del M5S, sulla scorta di un ipotetico conflitto d’interessi tra i nostri avvocati e le denunce da loro depositate contro alcuni atti della Giunta Zingaretti e del consiglio regionale. Vincenzi ha, però omesso di riferire, nel comunicato stampa da lui emesso, che l’interrogazione è stata da subito definita irricevibile. Il nostro lavoro in regione passa spesso per le carte bollate, unica strada in mano ad un’opposizione esautorata da una maggioranza arrogante, carte che pubblichiamo sulla nostra pagina web e che sono a disposizione di tutti, anche dei giornalisti di Repubblica. Evidentemente nel PD tutta questa trasparenza disorienta, quindi il capogruppo Vincenzi, un po’ offuscato e non abituato al ruolo del denunciante, ha dichiarato al giornalista che esisterebbe un “palese conflitto d’interessi, visto che Morricone e Canali non potrebbero, per legge, patrocinare ricorsi contro la Regione di cui sono dipendenti». Tutta la filiera dei piddini, come nella migliore tradizione partitica, che vede il capogruppo dire una corbelleria e tutti gli altri dietro a fare il coro, è intervenuta a cominciare dal deputato Miccoli che si vantava di averci preso con il sorcio in bocca, e ci accusava di aver modificato la pagina web del nostro sito. Il fatto che il PD si aggrappi a tutti i suoi carneadi per portare avanti un attacco strumentale al nostro movimento è segno che le nostre azioni gli stanno arrecando disturbo. Peccato che Morricone non sia dipendente del Consiglio Regionale, ma consulente a Partita Iva del gruppo M5S e che Canali, contrariamente a quanto affermato da Vincenzi, abbia firmato solo il ricorso al TAR, molti giorni prima di essere assunto dal gruppo. Contrariamente a quanto riferito da Vincenzi, lo staff del gruppo consiliare non è dipendente pubblico quindi non sussiste nessuna ipotesi di conflitto d’interesse. I nostri dipendenti sono “nostri” e non del consiglio regionale, come scritto nel contratto firmato da tutto il nostro organico. Né tantomeno abbiamo modificato la nostra pagina web a seguito degli articoli diffamatori. Riguardo alle modalità di bando ed assunzione, è evidente la difficoltà da parte della vecchia politica di comprendere un “modus operandi” fatto di trasparenza e non di clientele. Abituati a far quello che volevano, il fatto di avere una forza realmente d’opposizione che prova a bloccare la deriva totalitaria della giunta Zingaretti li ha disorientati e colpiscono a casaccio. Talmente a casaccio che oggi l’interrogazione presentata dal Pd è stata dichiarata irricevibile. Capiamo il loro estremo tentativo di screditare l’avversario incalzante grazie all’aiuto della stampa amica, ma non possiamo che sorridere del fatto che il capogruppo del partito di maggioranza ignori le leggi che regolano l’istituzione regionale o peggio ancora le sacrifichi per un trafiletto sul giornale. Purtroppo questo è lo stato di certa informazione italiana (57° posto per Libertà d’Informazione) e questo è il “modus operandi” di un sistema politico che si vede costretto all’angolo dalla legge e che, quando affrontato a viso aperto e con il codice in mano come nel caso Sterpa (di cui Repubblica quasi non ha fatto menzione) risponde con la stessa agilità di un tonno nella camera della morte. Ovviamente ci riserviamo di intraprendere nelle sedi competenti le dovute azioni legali per l’accaduto, chiederemo la rettifica, come per legge, dell’articolo in questione, pubblicato su quelle stesse pagine che solitamente sono sorde alle nostre azioni, forse per il troppo fascino subito dal fratello del commissario televisivo e Rimandiamo al mittente le accuse invitandolo a contattare il Dr. Sterpa, giurista laureato in scienze politiche che riceve due stipendi dall’istituzione regionale, per farsi ragguagliare sui particolari legislativi prima di fare altre esternazioni diffamatorie. Hanno provato un colpo d’effetto che si è rivelato un boomerang. Chissà forse questo polverone è legato al fatto che Mercoledì in consiglio inizieremo a discutere delle peculiari modalità d’assunzione della Giunta Zingaretti. Noi continueremo a fare quel che facciamo, nell’aula del consiglio e, se non ascoltati, nelle aule di tribunale, perché questo è quello che ci hanno chiesto i nostri elettori e quello che ci obbliga a fare il nostro senso civico, con la speranza che Vincenzi, o chi per lui, la prossima volta impegni il proprio tempo a consultare i documenti e verificare le date. Questo sarebbe un piccolo passo verso la loro salvezza ed un gesto di rispetto anche verso i propri elettori.

Davide Barillari

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