FORMIA – “Dayereh, a Oriente del Vesuvio tra Sufismo e Tammurriata, domenica 23 luglio presso l’area archeologica di Caposele

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Dall’antica cultura della Persia a quella arabo-andalusa di Siviglia, la “Porta d’Oriente”. Fino a Napoli, la “Porta del Mediterraneo”. Elementi Sacro-Rituali ed altri semplicemente popolari, uniti dal suono della voce e del tamburo. Nando Citarella, studioso di tradizioni popolari e suonatore di tamburo, e l’iraniano Pejman Tadayon, studioso dell’arte e della cultura Sufi, hanno realizzato un progetto basato su testi e musiche popolari di loro composizione che sintetizzano questi elementi contaminandoli in un mix di grande efficacia. 

Lo spettacolo “Dayereh, a Oriente del Vesuvio tra Sufismo e Tammurriata”, in programma domenica 23 luglio alle ore 21 presso l’area archeologica di Caposele, è il primo atto di “Musica Danzante”, la kermesse di musica, ballo e tradizioni organizzata dall’associazione culturale “Formia Mentis” con la direzione artistica di Luigi Pecchia, inserita in “Voglia d’estate 2017”, il cartellone di eventi promosso per dal Comune di Formia in occasione della stagione estiva. 
Il progetto nasce tra due esperti musici delle tradizioni musicali tammurriate e sufi: Nando Citarella e Pejman Tadayon. “Dayereh”, in lingua persiana (farsi), arabo, turco, azero e molti altri idiomi orientali, significa “cerchio”. E’ usata nei vari rituali delle culture orientali. Negli ultimi anni, attraverso il nord Africa, tale influsso è giunto in Europa, fino ad incontrare in Italia le tradizioni del sud. Mischiandosi e amalgamandosi, ha portato alla nascita di tarantelle meridionali, come ad esempio la Tammurriata campana in cui è presente questo collegamento forte con l’oriente. 
Dai canti d’amore e di festa tra oriente e occidente alla poesia e melodia Sufi, dal Canto a Figliola per la Madonna Nera al tempo di Sant’Eusebio descritta nel Cantico dei Cantici – “Nigra sum sed formosa”(Bruna son io ma leggiadra) – a Tindari, da Monserrat al Canto invocativo dell’antico periodo Sufi ( Mystic Safi-ad-din Ardabili 1252–1334) fino alle Off Mediorientali e il Canto Jondo Flamenco. Un intreccio ” tra classico e tradizione che unisce ancor di più le varie culture coinvolte. 
Il progetto “Dayereh” mira a trovare i ponti comuni tra la tradizione sufi e quella delle tammurriate, creando un’atmosfera unica in cui la musica si trasforma in un linguaggio universale, dove i canti sufi si fondono con quelli italiani e i tamburi suonano insieme ai daf persiani. La danza è parte fondamentale di queste due culture che, seguendo il ritmo dei tamburi, si esprime attraverso giri (danze sufi) e disegni di cerchi nello spazio (tammurriata). Canti e danza, ritmo e parola si incontrano su temi comuni tra rito e tradizione.
ORGANICO
Nando Citarella :Voce, Tammorra, Muta, Chitarra battente,Marranzano.
Pejman Tadayon: Bam-Tar, Tar, Saz,Duff, Nei,Voce.
Vittorio Zotti Shanti Danza Sufi
Jolina Javicoli Danza Sufi e del Sud Italia
Nathalie Leclerc Danze del Sud Italia e Ispanica
Pejman Tadayon ensemble & Coro Persepolis
Cymbalus-Equivox Ensemble tamburi e voci
Musiche della tradizione popolare italiana e persiana
e di Citarella-Tadayon
Costumi: Nathalie Leclerc

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