FORMIA – Domenica 31 a Castellone è di scena il teatro di strada

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FormiaFine agosto nel segno del teatro di strada. Domenica 31 a Castellone doppia iniziativa promossa dal Teatro KappaO con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Formia. L’appuntamento è alle 21 in Piazza Sant’Anna con “Brobdingnag”, saggio finale del workshop di teatro, danza e circo che il Teatro KappaO ha tenuto a partire dal 24 di agosto. Alle 22 spazio al teatro di strada con lo spettacolo “Il paese dei Giganti”.

Il progetto nasce in collaborazione con Giamp Agenzia e Circolì unite da anni di ricerca nella danza, nelle discipline aeree e nel teatro. Tre professionisti: Elena Cornacchia – artista di nuovo circo; Alice Tudino – danzatrice e Gianni Tudino – regista. In una settimana hanno messo la loro esperienza a disposizione di un gruppo di corsisti del territorio formiano affrontando il tema della ricerca artistica globale e non settoriale, fondendo le tre discipline.

Così il 31 agosto i corsisti si esibiranno in microspettacoli dando vita ad un progetto scenico urbano nei vicoli del borgo di Castellone (nei pressi di piazza S. Anna). Gli spettacoli saranno il frutto dell’unione delle diverse esperienze e competenze artistiche, in tale percorso il pubblico potrà godere delle performances di teatro, danza, arti circensi. La fusione delle tre discipline costringe spettatori e corsisti ad affrontare in maniera insolita e anticonvenzionale il linguaggio del corpo nello spazio e del diverso uso dello spazio, quello orizzontale e quello aereo verticale, ciò produce una diversa visione delle cose, un cambio di prospettiva che illude e fa sognare. Il territorio viene dunque sollecitato e chiamato, in modo estremamente diretto, a reagire agli impulsi insiti nelle sperimentazioni artistiche del gruppo proponente attraverso un processo di condivisione di conoscenze, intenti e competenze. Si può quindi affermare che all’interesse artistico – culturale si affianca un interesse territoriale in quanto l’attuazione del progetto sollecita l’aggregazione delle persone del luogo, aggregazione che tende a perdurare anche dopo la chiusura del workshop.

Il progetto trova la sua ragione nella ricerca artistico – culturale attuata attraverso la condivisione e la diffusione di tecniche e conoscenze. Gli insegnanti del workshop sono gli stessi protagonisti della nuova produzione della compagnia che è in prova in questo momento negli stessi spazi in cui si svolge il workshop. I ragazzi lavorano fino alle quattro di pomeriggio e a seguire hanno la possibilità di assistere, osservare, “rubare” dalle prove. Quello che questo progetto propone è una vera e propria officina creativa in cui ogni partecipante può essere immerso per una settimana.

Questa ricerca, che così come negli spazi di lavoro scende in strada, si stacca l’etichetta di appartenenza ad un’elite, per abbracciare chiunque necessiti di trovare uno scambio ed un “luogo” di espressione creativa.

Nuovi Attori, danzatori , circensi, si associano per dar vita ad un organico in cui la fusione delle conoscenze mira ad ottenere un risultato innovativo ed al contempo mutevole dove la sperimentazione attuata nel progetto non si limita alla collaborazione di professionisti, anzi si estende alla ricerca di un’integrazione con il contesto territoriale ospitante per far sì che si verifichi un processo identificativo e, contemporaneamente, l’estensione della visione del reale e del possibile.

Il paese dei Giganti è una specie di mondo alla rovescia nel quale tutto diventa possibile sovvertendo le leggi della fisica. Solleticando la capacità immaginativa propone situazioni surreali fatte di oggetti giganteschi appartenenti a un mondo gigantesco. Ogni spettatore viene trasformato in un Gulliver che approda su una nuova isola popolata di nuovi Giganti, che non schiacciano il piccolo ma contribuiscono a vivificarlo. Attraverso oggetti dalle insolite dimensioni e fluide architetture di suoni e luci, si crea un delicato equilibrio magrittiano in cui oggetti comuni si vestono di nuove linee e colori. Luoghi in cui le convenzioni si rompono e si restituisce piena libertà al sogno. La mente vaga senza costrizioni e realizza desideri tra il presunto impossibile, l’assurdo, l’irreale. Lo spettacolo stravolge la struttura teatrale convenzionale creando un palcoscenico surreale, dilatato, sovradimensionato, dove paradosso, logica irrazionale e sogno lucido danno vita a nuove estensioni immaginative.

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