Formia – I “bambini sperduti” del Saharawi sono tornati a casa.

pubblicità

FormiaI “bambini sperduti” del Saharawi sono tornati a casa.

Per due mesi Formia ha rappresentato l’Isola che non c’è e li ha ospitati e accuditi con l’amore dovuto a tutti i bambini.

Il Peter Pan che li ha portati a Formia potrà rilassarsi, meritatamente.

Ogni bambino vive casa dove sono i genitori, quale che sia la casa.

Per loro però, è nel Deserto dell’Amman, uno dei posti più inospitali al mondo. Li sono nati da genitori deportati a causa di uno dei conflitti più ignorati che da quarant’anni si cela nel Sud dell’Algeria. Lungo sarebbe descrivere questa storia tremenda, ma fortunatamente anche laggiù nascono bambini.

E’ tempo di ringraziare quei silenti ragazzi formiani che li hanno accolti, quegli ignoti formiani che con loro hanno condiviso giornate alla spiaggia di S.Ianni, serate in pizzerie, corse a perdifiato e notti serene al Centro CONI, tutti posti di un ”Isola che (per loro) non c’è”.

Formia, e tutti i Formiani per il tramite della loro Amministrazione Comunale, ha augurato loro,giovedì 21 Agosto presso la Sala Sicurezza, un felice ritorno a casa.

I bambini Saharawi hanno regalato sorrisi e gioia. Formia ha dato loro un controllo medico certificato e approfondito e quell’”Isola che non c’è” il cui ricordo li accompagnerà nella loro vita, come è per quasi tutti i bambini.

Altri bambini Saharawi torneranno l’anno prossimo, l’indirizzo per loro è sempre lo stesso : seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino…

Pubblicità