IL TEATRO BERTOLT BRECHT PRO TEATRO DELL’ACQUARIO DI COSENZA, Il contributo contro la chiusura del centro RAT.

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Il Teatro dell’Acquario di Cosenza il 20 novembre dovrà comparire davanti al giudice per vedersi convalidato lo sfratto per morosità. È bene che si sappia che la morosità riguarda gli ultimi sei mesi dopo 32 anni di corretta locazione. Dopo 32 anni di attività ininterrotta, pur con i pochi mezzi a disposizione ha ospitato tutto il Teatro possibile, tra quello locale, nazionale ed internazionale, dopo aver rappresentato un presidio illuminato per tutto il Sud Italia dal 1981. La possibilità che il Teatro dell’Acquario possa definitivamente chiudere i battenti è concreta.

Questa possibilità concreta ha mobilitato amici, pubblico, affezionati e appassionati, semplici cittadini. Il Teatro Bertolt Brecht, che da anni collabora attivamente con il Centro RAT e il suo direttore artistico Antonello Antonante, contribuisce artisticamente alla campagna contro la chiusura del Teatro dell’Acquario.

Dall’11 al 13 Novembre all’interno della rassegna Teatro e letteratura, Maurizio Stammati sarà protagonista di due spettacoli ad ingresso libero. Il 12 Novembre alle 21 Moby dick, proprio con la regia di Antonante, ispirato al capolavoro di Melville mentre il 13 Novembre con Maria Marino in scena Lo Stipo liberamente tratto dal racconto “Piedi nudi” della raccolta “L’amata alla finestra” di Corrado Alvaro.

“Saranno cancellati 32 anni nei quali abbiamo visto spettacoli straordinari, da Dario Fo a Eugenio Barba, da Emma Dante a Pippo Del Bono, da Leo De Berardinis a Toni Servillo; saranno cancellati, purtroppo, anche i 32 anni in cui l’Acquario, oltre a ospitare il Teatro, ne ha permesso soprattutto la produzione, e ha reso alla nostra Città un servizio pubblico nel senso più alto del termine. Questa, riteniamo sia la caratteristica più significativa di questo luogo. Il comitato spontaneo creatosi nel giro di poche ore così numeroso e concreto ci da la misura di quanto sia vera l’affermazione del Teatro dell’Acquario come patrimonio comune, come patrimonio della Città.”, affermano i teatranti.

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