Itri – Il PRC contesta la privatizzazione dell’illuminazione pubblica

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Rifondazione ComunistaLa maggioranza a sostegno di De Santis ha recentemente annunciato la privatizzazione del servizio di illuminazione pubblica della città, approvata in una delibera di indirizzo del Consiglio Comunale che ha avviato le procedure per predisporre l’imminente bando di gara.

Mentre il governo delle larghe intese di Renzi apre il banchetto preparandosi a varare un decreto che comporterà la privatizzazione delle aziende pubbliche o partecipate in tutt’Italia, a Itri già si segue quanto promosso in alcuni comuni limitrofi amministrati dalla destra come Gaeta, Fondi e Terracina. Le argomentazioni a sostegno del provvedimento sono le solite da sempre addotte dai liberisti: Solo il mercato consente efficienza e risparmio. Poco importa che tutte le privatizzazioni avvenute finora abbiano prodotto effetti diametralmente opposti, con l’unico beneficio per le tasche dei gestori e per le ristrette clientele politiche che li sostengono. Gli esempi più noti sono la conduzione catastrofica del servizio idrico operata da Acqualatina e la privatizzazione del Cimitero cittadino. Questa volta però la minestra è condita con la variante pseudo-ecologista dell’ “efficientamento energetico”. In altre parole i privati sostituirebbero le attuali luminarie con altre dotate di LED, riducendo impatto ambientale e spese. Tale risparmio consentirebbe appunto il profitto dell’azienda su di una cifra fissa annua erogata dal comune di ben 188 mila Euro IVA esclusa, equivalente alla spesa attuale, per un totale di 2 milioni 820 mila Euro. Dai dispacci diramati e da una semplice divisione si evince che la durata dell’appalto sarebbe addirittura di 15 anni…decisamente una bella ipoteca per il nostro  futuro! Il sistema in questione viene chiamato “FTT” che sta per “Finanziamento Tramite Terzi”, ma nella sostanza è la solita solfa in cui il pubblico ci mette i nostri soldi e il privato ci guadagna. Per non parlare del rischio altissimo di infiltrazioni malavitose nel nostro territorio favorito da operazioni come questa e confermato da recenti indagini in diversi centri limitrofi.
Alla luce delle informazioni attuali facciamo un po’ di conti:
Se l’Amministrazione ha così tanto a cuore il risparmio energetico come mai non ci risulta che abbia richiesto entro il 2013 l’accesso ai cospicui e arcinoti finanziamenti statali del “Conto Energia” detto anche “call for proposal”, per l’istallazione del fotovoltaico sugli edifici pubblici? La possibilità di richiedere i sovvenzionamenti, ottenuti da numerosissimi comuni, non è stata prorogata dal Patto di Stabilità 2014…quindi il danno è irreparabile.
Se il comune continuerà a versare per 15  anni la stessa somma spesa attualmente questo significa che  in un periodo tanto lungo non avremo alcun risparmio per le casse comunali, né di conseguenza per i cittadini. L’illuminazione pubblica è infatti una delle voci principali della tassa comunale “TASI” relativa ai servizi indivisibili, sempre più cara e opprimente soprattutto per le fasce a medio e basso reddito maggiormente colpite dalla crisi.
Se il piano di “efficientamento energetico” venisse portato a termine direttamente dall’ente pubblico si potrebbe ottenere lo stesso beneficio per l’ambiente, se non maggiore. E’ noto infatti che il privato tende sempre a risparmiare sulle spese per incrementare i profitti. Si potrebbe tuttavia ottenere una progressiva riduzione dei costi del servizio e un abbattimento delle tasse, in un periodo sicuramente molto inferiore a quello previsto dall’appalto. In altre parole un piano di investimento pubblico ponderato e diluito nel tempo per la sostituzione delle luminarie verrebbe ripagato da un grande beneficio economico futuro.
A conti fatti con la privatizzazione del servizio di illuminazione pubblica, il risparmio energetico ,e quindi economico , ottenuto utilizzando le nuove tecnologie non inciderebbe minimamente sulle casse comunali, bensì rimpinguerebbe unicamente i profitti della ditta appaltante.

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