“Made in Italy” un viaggio nella musica italiana

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CULTURA: Un viaggio nella musica italiana, attraverso i pezzi che hanno fatto la storia della musica leggera e le colonne sonore più famose, questo è “Made in Italy” un concept concert, nato prima come progetto che come disco, perchè “a noi piace ragionare al contrario” commenta sorridendo Marco Lo Russo, strizzando l’occhio ai suoi compagni di avventura, mentre, sul palco de “I salotti musicali” di Latina, introduce il concerto.

I musicisti prendono posto, Marco Lo Russo indossa la sua fisarmonica, che per lui non è solo uno strumento musicale, ma la prosecuzione della sua anima, e via, inizia il viaggio con le prime note che creano un’atmosfera magica.

Il musicista compositore pontino, emozionato a suonare nella sua terra, è accompagnato al piano da Giulio Vinci con il quale vanta una collaborazione fatta di migliaia di concerti, mentre la voce, è quella di Maria Francesca Bartolomucci, giovanissima cantante che spazia dalla musica leggera, alle colonne sonore, tutti pezzi che sembrano cuciti addosso come abiti sartoriali.

La luce dei led e la luna che riflettono sulla fisarmonica nera di Marco Lo Russo, in contrasto con il bianco del vestito di Maria Francesca Bartolomucci, creano una scenografia suggestiva, mentre i tre musicisti si scambiano sguardi di intesa, si divertono, si emozionano ed emozionano il pubblico presente in un atmosfera volutamente amchevole, perchè come sottolinea spesso Marco Lo Russo, “delle volte non servono le grandi platee, ma una platea che sa essere grande”.

Il concerto fila via rapidamente, mentre il pubblico resta incollato alle sedie, c’è voglia di ascoltare ancora ed i tre artisti non si fanno pregare, con due bis accompagnati dagli applausi degli spettatori, che a fine concerto affollano il sottopalco, per salutare gli artisti, scambiare due parole, in quello che è il “terzo tempo”, il momento della festa, degli abbracci, dei saluti, perchè Marco, Maria Francesca e Giulio, sono tre amici, non c’è il distacco dei grandi eventi, ma c’è il coinvolgimento del pubblico, elemento fondamentale della vita degli artisti; poi quando si spengono le luci, via, si ripongono gli strumenti e si parte per una nuova avventura, altre palchi, altre piazze, altri amici, sempre con la musica a fare da filo conduttore.

di Enrico Duratorre

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