SEL Formia su dimissioni Schiano

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Il consigliere Schiano si dimette da capogruppo del PD e da tutte le commissioni consiliari di cui è componente. Decisione del tutto legittima ma che, forse, avrebbe dovuto comportare opportuni passaggi che coinvolgessero l’attuale maggioranza.

Siamo purtroppo costretti a ribadire che, poco più di un paio di mesi fa, ci fu una verifica di maggioranza sulle cose fatte e da fare. Tale verifica, più volte da noi richiesta, ci sembrava del tutto normale dopo quasi un anno dall’inizio del mandato elettorale. Era necessario un rendiconto dell’attività svolta e, sulla base di valutazione collegiali, si dovevano porre in essere eventuali correttivi per affrontare in maniera adeguata la realizzazione del programma. E’ opportuno ricordare che in quella occasione fummo gli unici a porre l’accento su alcune criticità riscontrate in un anno di amministrazione. Nessuno degli altri presenti alla verifica sollevava dubbi sul percorso fin lì intrapreso. Da allora (ripetiamo: poco più di un paio di mesi fa) quella che sembrava una maggioranza serena, alla luce della verifica che c’era stata, si comporta, in alcune delle sue componenti, in modo del tutto contraddittorio rispetto alla discussione collettiva che che ne era scaturita. Il consigliere Schiano, con cui abbiamo avuto finora rapporti di reciproca correttezza e collaborazione, correda le sue dimissioni da alcuni incarichi con una dichiarazione che è un vero e proprio documento politico che ci sarebbe piaciuto poter discutere per avviare quella riflessione comune che – appunto – non c’era stata nell’ufficialità del confronto di maggioranza. Il consigliere Schiano nella sua pubblica dichiarazione afferma di “non voler prendere distanze dalla maggioranza”, ma, di fatto, utilizza una modalità che esclude il confronto. Quel confronto – vero e non di facciata – che non abbiamo mai evitato di chiedere con forza. Schiano, così facendo, indebolisce chi, come noi, “vorrebbe alzare l’asticella dell’etica pubblica” e “garantire linearità e trasparenza nell’azione amministrativa”: parole da lui usate nel documento e perfettamente condivisibili.
L’abbandono, da parte sua, delle commissione a cui partecipa, pur essendo una scelta legittima, non aiuta in questa direzione. Altra cosa sono le dimissione da capogruppo del PD che segnano con tutta evidenza uno scollamento tra il suo ruolo e il gruppo consiliare del suo partito di appartenenza. Ecco, ci saremmo aspettati dal consigliere Schiano un pò di chiarezza in più. Il suo documento non entra nel merito di questioni specifiche, che pure l’avranno indotto alla scelta fatta. Si limita a un pronunciamento troppo generico su carenze e limiti dell’attuale amministrazione, senza peraltro fare, come avrebbe dovuto, alcuni distinguo.
Ci permettiamo di considerare la sua insofferenza, purtroppo mai ufficializzata in maniera adeguata nelle sede istituzionali, come risultato non tanto del percorso amministrativo deludente rispetto alle aspettative, ma sopratutto dei suoi rapporti col partito d’appartenenza e con il gruppo consiliare che dovrebbe e non riesce a rappresentare. Dispiace dover constatare che, a riguardo, Schiano dedichi appena un rigo della sua dichiarazione e solo a conclusione della stessa.

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