SIMEONE: “SANITA’ PONTINA AL COLLASSO, ZINGARETTI INTERVENGA SUBITO”

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“La sanità nella provincia di Latina rischia la paralisi. Per questo motivo, e sulla scorta dell’incontro che i sindaci di Fondi, Lenola, Campodimele, Sperlonga e Monte San Biagio, hanno avuto con il direttore generale della Asl di Latina, Renato Sponzilli, e il direttore sanitario Ennio Bruno Cassetta, ho inviato una lettera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti affinchè sia convocata al più presto una riunione aperta a tutti gli interessati. Anche in qualità di commissario ad acta della sanità nel Lazio Zingaretti deve chiarire quale sia la strategia della Regione e quali misure si intendono mettere in campo per garantire che il diritto alla salute dei cittadini sia rispettato. Non posso che condividere, infatti, le perplessità espresse dai sindaci sullo stato in cui gravano le strutture del presidio Centro del territorio pontino con particolare riferimento al San Giovanni di Dio di Fondi. La mancata risposta ad alcune esigenze, come quella concernente la deroga per nuove assunzioni, che avrebbero consentito di colmare le carenze dei reparti ospedalieri negli ospedali della provincia di Latina, sta alimentando l’emergenza. La carenza di personale medico rende difficoltosa, e spesso impossibile, l’erogazione di servizi primari soprattutto nei reparti ad alta specializzazione di cui sia l’ospedale di Fondi che quello di Terracina sono dotati. Allo stesso modo la carenza di anestesisti impedisce la piena operatività delle sale operatorie e di conseguenza la possibilità di rispondere alle esigenze dell’utenza. Negli anni non si è provveduto ad effettuare alle sostituzioni necessarie a seguito dei pensionamenti e tantomeno al rafforzamento degli organici già ridotti, con conseguente contrazione del numero di prestazioni effettuate. A questa situazione già drammatica si aggiunge poi il recente provvedimento con cui è stata limitata l’operatività del Laboratorio Analisi di Fondi, con conseguente riduzione della funzionalità dei reparti ad esso connessi, con particolare riferimento alle eccellenze rappresentate da Ostetricia e Ginecologia. Non posso che evidenziare, infine, come l’attuale configurazione del Presidio Centro non corrisponda alle esigenze del territorio, dove alla scelta di localizzare presso l’ospedale di Terracina l’Università non è corrisposto il potenziamento delle attività ospedaliere. Queste strutture ospedaliere, dal presidio nord a quello centro e sud, sono leader sia sul piano delle professionalità impiegate che per quanto riguarda la tecnologia applicata e sono determinanti per assicurare la copertura del territorio in termini di efficienza di servizi ai cittadini. Il nostro obiettivo era e resta quello di implementare i servizi, valorizzare le professionalità ed aumentare il livello di efficienza di tutte le strutture ospedaliere del territorio, ma senza interventi mirati e immediati rischiamo la paralisi della sanità a tutti i livelli di assistenza. Temporeggiare non è più consentito e mi auguro che il presidente Zingaretti si renda conto che la mancanza di una decisione repentina ed efficace metterebbe a rischio la vita di molti dei nostri cittadini”.

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