TESTO UNICO COMMERCIO, CON RELAZIONE FABIANI INIZIA ITER ALLA PISANA

pubblicità

Regione LazioLa proposta di testo unico regionale del commercio ha iniziato questa mattina il proprio cammino alla Pisana. Nell’VIII commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Mario Ciarla (Pd), l’assessore allo sviluppo economico e attività produttive Guido Fabiani ha illustrato il provvedimento che raccoglie e razionalizza organicamente le disposizioni del settore, riunendo e abrogando 6 leggi regionali approvate in tempi diversi. La normativa è costituita da 125 articoli, distribuiti in 9 capi. “Riducendo più della metà – ha annotato l’assessore – gli articoli che regolano la materia”. Tre gli obiettivi fondamentali del testo unico proposto dalla Giunta: semplificazione della normativa e delle procedure, conferimento ai comuni e a Roma Capitale di ulteriori funzioni amministrative e, infine, innovazione per il rilancio di un settore definito trainante dell’economia del Lazio in termini occupazionali e di Pil prodotto.

“Semplificare – ha detto Fabiani – significa meno oneri amministrativi per le imprese, minori costi per le aziende e la pubblica amministrazione, procedimenti autorizzativi semplificati e certi”. Previsti ampliamento del ricorso alla Scia (segnalazione certificata inizio attività), Suap come unico punto di accesso servito da una piattaforma telematica unificata, tempi certi e procedure più snelle per conferenze di servizi.

Quanto al decentramento, si propone il trasferimento di alcune importanti funzioni ai comuni su mercati, commercio su aree pubbliche e somministrazione. “A Roma Capitale – ha annunciato l’assessore – la Regione conferisce anche ulteriori funzioni su programmazione urbanistica e commerciale, somministrazione, trasferimento e ampliamento di grandi e medie strutture di vendita”. Il testo unico intende superare l’attuale modello di programmazione basato su criteri economico quantitativi e sul contingentamento di medie e grandi strutture,eliminando anche tutti i casi di autorizzazioni in deroga alle regole. La programmazione territoriale è affidata ai comuni sulla base di criteri regionali qualitativi e urbanistici fino all’approvazione dei quali sarà bloccato ogni possibile nuovo consumo di suolo. La proposta di normativa abolisce il principio di equivalenza: non più norme regionali che impediscano a un comune di spostare posteggi o camion bar da strade e piazze di pregio artistico o architettonico.

Fabiani ha quindi elencato alcune delle innovazioni perseguite con il testo unico. Dagli incentivi per la formazione delle reti di impresa di vicinato alla salvaguardia dei locali storici (botteghe, librerie, teatri e cinema), dai presidi sanitari e di primo soccorso nelle strutture e nei centri commerciali di più di 10mila metri quadri al sostegno e all’incentivazione della crescita degli esercizi di vicinato con la previsione di regole più semplici per consentire loro di svilupparsi e ampliarsi. E poi, abolizione del principio di equivalenza, con assegnazione di pieni poteri ai Comuni sul commercio su aree pubbliche, contrasto all’abusivismo e alla contraffazione, promozione di accordi a livello comunale o sovracomunale per organizzare orari di apertura più adatti alle esigenze di città, imprese e lavoratori, disciplina delle aperture dei temporary store e nuove modalità di definizione dei saldi estivi e invernali completano il quadro. Per la prima volta la Regione intende sostenere anche ricorrendo ai fondi europei della nuova programmazione forme di e-commerce funzionali alle attività commerciali presenti sul territorio, la riqualificazione delle aree di mercato a partire dalla realizzazione di “aree commerciali e produttive ecologicamente attrezzate” e la valorizzazione dell’innovazione  dei sistemi locali.

Francesco Storace (La Destra) ha posto alcune questioni sull’ordine dei lavori, legate anche al gran numero degli articoli della proposta, che hanno trovato accoglimento da parte del presidente Ciarla. Tra queste: tempi adeguati per i pareri delle altre commissioni competenti in sede secondaria, analisi tecnico normativa dei singoli articoli prima di procedere ulteriormente, audizioni organizzate conoscendo l’elenco dei soggetti già ascoltati dall’assessore e un’indicazione di quali articoli della proposta di testo unico riguardano Roma Capitale. Perplessità sono state sollevate inoltre, sempre da Storace, sui tempi per l’approvazione dei 125 articoli con l’invito alla Giunta di scegliere quali materie stralciare. Silviana Denicolò (M5S) ha ribadito la necessità di conoscere chi sono i soggetti già ascoltati “in modo di colmare eventuali lacune”. Hanno inoltre partecipato alla seduta i consiglieri Enrico Forte (Pd), Rodolfo Lena (Pd), Riccardo Valentini (Per il Lazio), Daniela Bianchi (Per il Lazio), Rosa Giancola (Per il Lazio), Silvia Blasi (M5S) e Daniele Sabatini (Ncd).

Pubblicità