“Yes tecnology but ….” Questo il messaggio di Ghisi e Corsi sull’intelligenza artificiale

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CULTURA: “Teconology: yes, but…” questa la frase con cui il Professor Marc Luykx Ghisi ha concluso la conferenza “Intelligenza artificiale: una visone etica”, che ha aperto la quarta stagione dell’Associazione Confronti.

Una conferenza che ha visto il Professor Ghisi ed il Professor Corsi, esaminare, da vari punti di vista, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, che in maniera sempre più preponderante fanno parte della nostra vita.

edu081020160011Negli ultimi trent’anni la corsa alle nuove tecnologie è stata inarrestabile ed oggi quasi non riusciamo a fare a meno di apparati elettronici sempre più sofisticati.

Oggi, questa corsa inarrestabile comincia a far paura, soprattutto considerando che l’intelligenza artificiale si sostituisce sempre più a quella umana, sottraendo posti di lavoro, in un processo dove la macchina si sostituisce all’uomo, con il rischio di una vera e propria estinzione della società umana.

edu081020160035Certamente lo scenario descritto dai due relatori non è dei più rosei, anche se la creatività e le relazioni danno ancora un vantaggio all’uomo rispetto alla macchina, vantaggio che si assottiglia sempre più.

Due le visioni, quella americana, dello “yes tecnology” e quella europea dello “yes tecnology, but …” i due relatori seppure da punti di vista diversi hanno spiegato che la tecnologia non va demonizzata, ma sottomessa all’uomo che deve restare elemento centrale della società.

edu081020160054Le parole degli illustri relatori hanno colpito l’attenzione del folto pubblico, che anche questa volta ha affollato la sala Ribaud del Comune di Formia, sommergendo di domande i due ospiti che si sono intrattenuti, a fine conferenza, a sciogliere i dubbi dei numerosi presenti.

Parte con il piede giusto anche questa quarta stagione di Confronti, dopo lo spettacolo “La vita e la grazia” che ha fatto da raffinata anteprima, il via al ciclo delle conferenze, che catturano l’attenzione non soltanto del pubblico del nostro territorio, ma anche di persone che vengono da diverse parti d’Italia, o che seguono gli eventi attraverso la rete.

di Enrico Duratorre

 

 

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