Aggressione sul lungomare, Stefanelli: “Minturno è diversa”

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Il silenzio dell’Amministrazione comunale sugli episodi di violenza verificatisi negli ultimi giorni è la dimostrazione lampante di quanto sia vera la frase che sovente ascoltiamo ripetere a cittadini, operatori economici e turisti storici: Minturno è un Paese allo sbando.

Un silenzio pesante, che profuma di indolenza, da parte di Sindaco, Assessori e consiglieri, i quali non hanno trovato una sola parola per spiegare l’accaduto e soprattutto per difendere l’immagine di  un Paese turistico additato sulle pagine dei giornali e sui muri delle edicole, come un Paese pericoloso, dove può succedere di essere accoltellato in piena sera, in quello che per eccellenza è il luogo del passaggio e dello struscio, a causa di motivi futili e banali.

Credo che Scauri, e tutto il Comune di Minturno, meritino un’Amministrazione diversa, che non sia solamente presenzialista sui palchi delle rassegne musicali o nelle prime file delle feste patronali, ma che sia presente quotidianamente tra la gente (non solo tra i “clientes”), cercando di risolverne i piccoli e grandi problemi, e che soprattutto sia in grado di dare almeno l’impressione di un controllo del territorio.

Sono consapevole che episodi del genere sono frutto di scellerate azioni individuali di persone che hanno ricevuto evidentemente un’educazione deviata nei valori e nelle regole della convivenza, e che possono sempre accadere in qualsiasi parte del mondo, ma credo che una riflessione al riguardo vada fatta, in particolar modo da parte di chi ha l’onore e l’onere di rappresentare l’intera Comunità  e di dare la propria impronta al suo cammino. Così come ritengo poco utile imbrigliarsi, in riferimento a questo episodio, in polemiche inutili sull’operatività di un Corpo di Polizia Municipale numericamente non all’altezza di assolvere ai numerosi compiti che per legge gli competono su un territorio così vasto e variegato come quello del Comune di Minturno.

Ritengo però che è del tutto evidente l’assoluta mancanza da parte dell’Amministrazione di qualsivoglia politica della sicurezza dei cittadini e del controllo del territorio: non ci risulta infatti che il Sindaco o qualche suo delegato si sia fatto promotore di un coordinamento interforze teso a garantire un maggior controllo del territorio in maniera sinergica tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale. Né tantomeno è mai stata fatta una seria riflessione sulla reale operatività e funzionalità di una rete di telecamere che negli anni è stata distribuita sul territorio forse in maniera poco lungimirante o adeguata alle molteplici esigenze del territorio.

Ho aspettato diversi giorni per intervenire sulla vicenda nella speranza che chi di dovere lo facesse. In presenza dell’ennesimo silenzio collettivo ho deciso di rompere gli indugi e di farlo io al posto loro: chiediamo scusa al giovane Vincenzo e alla sua famiglia per quanto successo, nella speranza che il decorso clinico possa essere benevolo, e chiediamo scusa ai cittadini e ai turisti per il senso di insicurezza che tale episodio ha suscitato e suscita in loro. A tutti vorrei anche dire che il nostro Paese è diverso da come può essere apparso in questi giorni: meritiamo di più e meritiamo di meglio. Solo i nostri Amministratori ancora non l’hanno capito.

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