ALTRO CHE MALDIVE. protocollo d’intesa per il RECUPERO sull’isola di Zannone, della zona chiamata «del Faro»

Passata praticamente in sordina, una BELLA STORIA, alla quale si è dato inizio proprio questa ultima settimana: i responsabili dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, ossia il Presidente Giuseppe Marzano e il direttore Nicola Marrone, si sono incontrati con gli incaricati del Reparto Biodiversità dei Carabinieri Forestali, per approntare l’intero protocollo d’intesa che porterà al RECUPERO sull’isola di Zannone, della zona chiamata «del Faro», con i suoi corridoi, le enormi stanze con veneziane di legno verde e la grande cucina, perchè si possa fare una sistematica azione di recupero e si possa trasformare il tutto in una TAPPA importante per il turismo ecosostenibile del nostro paese.

In realtà una ventina di anni fa, coadiuvati dall’Associazione Nazionale WWF ITALIA, si provò a “lanciare turisticamente” l’isola con i campi natura. Ci provammo sul serio, attrezzando campi di diverse settimane da mettere a disposizione di turisti avventura, persone consapevoli di trascorrere con noi, guide naturaliste, alcuni giorni senza corrente, senza acqua (unico approvvigionamento era il pozzo di raccolta acqua piovane al faro e le scorte di taniche con acqua potabile portato dalla terra ferma), senza confort alcuno, ma con l’opportunità di vivere a contatto con una natura spettacolare, un “pezzo” del promontorio del Circeo, tra i mufloni padroni dell’intera isola e un mare cristallino, con fondali rocciosi ricchi di murene, polpi, seppie e bavose.

I campi, che avevano la durata di una settimana, non solo permettevano di descrivere la biodiversità delle isole pontine, ma offrivano l’occasione per parlare di protezione dei fondali, impatti negativi dell’acquacoltura a ridosso della costa, vincoli paesaggistici e speculazione urbanistica sulle falesie della terra ferma.

Quello che sta cercando di fare il Parco del Circeo è di una enorme importanza strategica, per il turismo ecocompatibile della nostra regione ma direi del nostro paese. E’ di enorme importanza economica e va sostenuta con forza. E’ di enorme importanza ecologica e va rafforzata con il supporto di tutti.

I campi natura che riuscimmo ad organizzare, agli inizi degli anni 2000, erano a numero chiuso, e fu sempre altissima la richiesta, nonostante noi descrivevamo i tanti disagi, dal convivere con i topi e gli insetti, dal doversi adeguare alle docce fredde, dalla totale mancanza di servizi igienici e quelli improvvisati erano spartani e in comune. Ma la richiesta di questi campi, per fare questa straordinaria esperienza, era sempre altissima.

Ho tantissimi ricordi di quella esperienza, e l’espressione più usata dai nostri “turisti di campo”, soprattutto durante lo snorkeling che facevamo lungo le coste rocciose dell’isola era “questi sì che sono fondali, altro che Maldive”.

P.S. le foto sono di allora e le due asine sono Circe e Penelope.

Fonte: Profilo Facebook di Paola senza bavaglio Villa

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