Il 1° maggio 2010, nonostante vietassi a due carabinieri di pattuglia di rientrare in anticipo dal servizio antirapina per una pratica burocratica, arbitrariamente facevano rientro lasciando sguarnito il territorio, dei quali uno di loro, il 12 maggio 2012, arrestato per “falsi incidenti stradali con altre 43 persone “Per eventuali provvedimenti disciplinari, feci una nota al Comandante della Compagnia, l’allora Comandante di Compagnia che il 7 luglio dovrà presentarsi con altri 4 davanti al GUP di Velletri, per associazione a delinquere finalizzata alla calunnia, pensò di inoltrare il tutto all’AG asserendo che falsamente avevo attestato ciò a carico dei militari con una relazione di servizio. Mi ritrovai il reparto Operativo di Frascati ad acquisire l’ordine di servizio di quel giorno che “stranamente” era stato scarabocchiato a sfavore dei militari. “Falso in atto pubblico e falso ideologico” dagli accertamenti e dalla mia difesa è stato accertato e ho documentato, che il carabiniere arrestato al rientro aveva fatto fotocopia dell’atto in bianco che poi ha prodotto, forse sicuro della falsificazione successiva. Ho fatto presente e consegnato al giudice numerose segnalazioni a carico dei menzionati e che non sono “relazioni” di servizio. Dopo aver disconosciuto quello in seguito a mia firma non è stato sottoposto a perizia. Il giudice sentito il PM che ha chiesto l’assoluzione e il mio avvocato Domenico Porchetta del Foro di Roma ha emesso la sua sentenza di assoluzione. Domani s’incomincia un’altra guerra, contro questi “lestofanti” in divisa perchè chi sbaglia “Deve pagare”.
Giovanni Giannattasio
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