Castelforte: “Ci hanno consegnato un comune al completo sbaraglio e oggi, colti da una evidente forma di gelosia, ci accusano di essere una succursale di un altro comune”.

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Ci hanno consegnato un comune al completo sbaraglio e oggi, colti da una evidente forma di gelosia, ci accusano di essere una succursale di un altro comune.

Ci siamo insediati e facevamo fatica a trovare dipendenti negli uffici; Hanno lasciato l’ufficio tecnico senza un responsabile e con un solo tecnico, tra l’altro inquadrato nella categoria B, e un corpo di polizia municipale che poteva contare solo sulla comandante e, quindi, totalmente sprovvisto di vigili.

Nei primi giorni dal nostro insediamento abbiamo dovuto chiedere al vice segretario di assumersi la responsabilità di gestire anche l’Area Apgt e assegnare le funzioni superiori all’unico tecnico in organico per nominarlo Rup del progetto di realizzazione del centro servizi termali e non perdere il finanziamento. Abbiamo chiesto al vicino comune di Santi Cosma e Damiano di attivare una convenzione per l’assegnazione di un tecnico che potesse essere assegnato a capo dell’area Apgt e, grazie alla loro disponibilità, siamo riusciti ad avviare la macchina amministrativa.

Abbiamo poi proceduto alla pubblicazione di un avviso ai sensi dell’ex art. 110 per l’individuazione di una figura responsabile dell’area Tecnica ed è stato conferito l’incarico all’Ing. Ciccolella, dipendente dell’autorità portuale di Civitavecchia. Abbiamo attivato convenzione con i comuni di Gaeta e Cellole per l’utilizzo di due vigili rispettivamente a 12 e 18 ore settimanali e, infine, dopo aver interpellato altri comuni a noi vicini con esito negativo, abbiamo attivato un’ulteriore convenzione con il comune di Gaeta per l’utilizzo di un tecnico da utilizzare nell’area Apgt che è colma di competenze e che aveva e ha ancora bisogno di unità di personale per dare le giuste risposte ai cittadini.

Sicuramente non ci saremmo aspettati plausi da parte di chi in cinque anni non è riuscito ad avere una benché minima forma di collaborazione dagli altri enti e ha lasciato il nostro comune in una situazione di inoperatività totale ma, almeno, avrebbero potuto e dovuto tacere visto che in 6 mesi si è riuscito fare molto di più di quello che loro hanno fatto in cinque anni, anche se, obiettivamente, non era difficile competere contro il nulla.

Per quanto riguarda le isole ecologiche non siamo e non eravamo nella fase di poter discutere della bontà delle stesse perché adottare una diversa decisione avrebbe comportato la perdita del finanziamento ed il pagamento con le casse comunali delle spese già sostenute dall’Ente. Spese che sono state impegnate nell’ultimo scorcio dell’amministrazione Cardillo che avrebbe invece dovuto, a nostro avviso, evitare di assumere e lasciare l’onere alla nuova amministrazione che avrebbe potuto scegliere in piena autonomia. L’unica nostra azione in merito è stata quella di cercare di individuare le aree più adatte e abbiamo chiesto alla direzione lavori di predisporre una variante per dislocare l’isola prevista presso la scuola materna di Suio, che intralciava il traffico e limitava l’accesso da parte della stazione del 118, presso il cimitero comunale. Abbiamo individuato un’area più idonea per quella di Suio Paese e abbiamo lasciato invariato il luogo invece previsto per il posizionamento di quella di Castelforte Centro che sarà posizionata presso il parcheggio di Via Pozzillo. Anche in questo caso hanno cercato di trovare delle motivazioni per cavalcare una forma puerile di populismo accusandoci di aver deciso di spostare l’isola di Castelforte solo dopo le lamentele di qualche cittadino. Se fossero stati più attenti e presenti avrebbero saputo che il mezzo utilizzato per la consegna ha avuto difficoltà a raggiungere il parcheggio e per questo ha dovuto posizionare temporaneamente l’isola dove si trova attualmente in attesa di trovare un mezzo idoneo allo spostamento. Del resto basta vedere il progetto per capire la reale posizione prevista perché noi siamo abituati a rispettare i progetti e di certo non ci sogneremo mai di inaugurare opere ancora non tecnicamente terminate.

Per quanto riguarda le anticipazioni di cassa si tratta nello specifico di una anticipazione necessaria per la liquidazione del saldo dei lavori di riqualificazione del centro sportivo di Suio per il quale l’iter procedurale prevedeva la presentazione della rendicontazione con il pagamento delle fatture e trasmissione dei mandati di pagamento all’Ente finanziatore, e per il pagamento dell’anticipo del 30% dell’importo contrattuale per i lavori previsti presso l’area Belvedere di Suio, che è un obbligo da parte dell’amministrazione così come previsto dall’art. 35 comma 18 del D.Lgs 50/2016. Capiamo la preoccupazione da parte di chi invece ha sempre preferito non pagare fatture accumulando ritardi nei pagamenti per circa 400.000 € ed esponendo l’Ente al rischio di contenziosi oltre che generare debiti fuori bilancio che a breve verranno portati in consiglio comunale e riconosciuti. Che senso ha avere disponibilità di cassa e non pagare i creditori per poi chiedere l’erogazione del dovuto all’Ente finanziatore?

Crediamo che in verità, a proposito di competenze e autonomia di giudizio, queste latitavano nella passata amministrazione ed ancora oggi, vedendo questi comunicati, si palesano in modo incontrovertibile. Così come la mancanza di competenze si è riscontrata negli uffici mediante i molteplici solleciti da parte della Regione Lazio, del Gal, del Consorzio Industriale che hanno diffidato il comune per la mancanza della trasmissione dei progetti e degli altri documenti richiesti e necessari per adempiere a quanto previsto dai vari bandi oggetto di finanziamento e che solo grazie al nostro operato sono stati trasmessi scongiurando le rispettive revoche.

Le competenze della nostra Amministrazione sono invece variegate e conclamate e, visto l’attacco indirizzato all’assessore Sessa, lo stesso si è già reso disponibile ad un pubblico confronto con Cardillo sulle opere pubbliche così da verificare le rispettive competenze.

Concludo dicendo che, ormai passata l’euforia o la delusione del risultato della campagna elettorale, ci si aspetterebbe invece una leale collaborazione nell’interesse della collettività pur nel distinguo dei ruoli.

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