
Con senso di responsabilità civica e nel pieno rispetto del ruolo istituzionale che ricopro, desidero condividere pubblicamente una riflessione sulla recente installazione di due dispositivi elettronici per il controllo della velocità lungo la SP Ausente, in Via per Castelforte. Una riflessione che, a dire il vero, sarebbe spettata al nostro Sindaco — la cui scelta di non intervenire sembra dettata dalla volontà di non inimicarsi nessuno, anche quando in gioco c’è la sicurezza dei cittadini.
I residenti di Castelforte, di Santi Cosma e Damiano e delle aree limitrofe stanno subendo le conseguenze della collocazione di due nuovi autovelox da parte del Comune di Minturno. Ogni giorno viene notificata un’enorme quantità di multe, al punto da mettere in difficoltà persino il servizio postale, costretto a recapitare numerose buste verdi — spesso più di una per la stessa persona — agli automobilisti colpiti.
Molti cittadini, costretti a percorrere quotidianamente quel tratto per motivi di lavoro o per raggiungere la stazione ferroviaria, si vedono recapitare sanzioni pesanti, con conseguente decurtazione di punti dalla patente. È fin troppo facile incorrere in questi rilevamenti, che finiscono per gravare ulteriormente su bilanci familiari già messi a dura prova da un contesto economico difficile.
In un momento storico in cui molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese, dover affrontare anche questo accanimento sanzionatorio appare come una vera e propria stangata istituzionalizzata. Sorge spontaneo chiedersi se tali dispositivi rispondano realmente a un’esigenza di sicurezza stradale o piuttosto alla necessità dell’Ente di fare cassa, soprattutto dopo la rimozione di altri due autovelox lungo la superstrada Minturno–Formia.
È evidente che il posizionamento di questi strumenti — su un’arteria percorsa prevalentemente da cittadini non residenti a Minturno — sembri mirare a evitare malcontento interno, scaricando l’onere sulle comunità confinanti. Se l’obiettivo fosse stato davvero quello di mettere in sicurezza il tratto, le decisioni sulla regolamentazione del traffico avrebbero dovuto essere prese con uno spirito comprensoriale, equo e rispettoso della mobilità intercomunale.
Come amministratori locali, abbiamo il dovere di garantire un equilibrio tra il rispetto delle norme e la tutela delle esigenze e della dignità di chi rappresentiamo. L’adozione di strumenti sanzionatori come i due autovelox fissi viene percepita come una scelta punitiva, soprattutto quando non è preceduta da un’analisi approfondita delle alternative disponibili.
Non siamo contrari alla sicurezza stradale né alla tutela di pedoni e automobilisti. Tuttavia, il rispetto dei limiti di velocità poteva essere garantito anche con soluzioni meno punitive e più orientate alla prevenzione: segnaletica verticale e orizzontale ben visibile, dossi rallentatori, dissuasori di velocità. Se l’intento fosse stato realmente quello di salvaguardare l’incolumità pubblica, si sarebbero potute adottare misure differenti.
Alla luce di quanto esposto, auspichiamo che l’amministrazione comunale di Minturno avvii una riflessione profonda e urgente. La scelta attuale appare ingiusta e vessatoria nei confronti di chi, come i cittadini di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e dell’intero comprensorio, percorre quotidianamente — quasi a memoria — quella strada per necessità.
Oggi più che mai, lavorare insieme per soluzioni che coniughino efficacia e buon senso è un dovere imprescindibile.

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