Dissalatori: Formia dice NO e Gaeta ….. ?

POLITICA: Dopo il NO del Consiglio Comunale di Formia, si apre una nuova ricerca del sito dove istallare i dissalatori che Acqualatina vuole assolutamente mettere in funzione al più presto, nonostante una rete colabrodo con dispersioni intorno al 70 – 80%.

Gli esperti in più occasioni hanno spiegato che il procedimento di dissalazione è un procedimento meccanico che toglie il sale dall’acqua di mare, ributtando in mare la famigerata “salamoia”, cioè acqua con una concentrazione maggiore di sale rispetto a quella prelevata, producendo un aumento della salinità del mare, con una conseguenza alterazione della flora e della fauna marina che comporterebbe una distruzione dell’ecosistema marino in una zona, che va ricordato, è all’interno del Parco Regionale Riviera di Ulisse e, quindi, sottoposta e diversi vincoli.

Come spiegato dai tecnici di Acqualatina, erano tre i siti individuati per l’istallazione dei dissalatori portatili, ora visto il NO deciso del Consiglio Comunale di Formia che ha dato mandato al Sindaco Bartolomeo di confermare il veto nel corso della conferenza di servizi della prossima setttimana, restano i due siti di Gaeta, nello specifico il porto commerciale e la Punta Stendardo.

Cosa succederà, dunque, la prossima settimana?

Gaeta seguirà la strada già percorsa da Ponza, Ventotene e Formia?

L’Ente Gestore ha già scartato Scauri per evitare danni al turismo, ed ha ricevuto il NO dalla vicina Formia che ha preferito guardare al futuro.

Il Consiglio Comunale di Formia, con un moto di orgoglio, nonostante i numerosi problemi e le profonde spaccature politiche che hanno portato ad una grave crisi politica, ha ritrovato unità davanti ad un ipotesi che avrebbe distrutto la risorsa più importante dal punto di vista turistico.

Il Golfo è già stato violentato da una serie di infrastrutture che nulla hanno a che fare con il turismo e la presenza dei dissalatori che produrrebbero un ulteriore danno a fronte di un esiguo incremento di produzione di acqua, potrebbero dare il colpo di grazia ad un’economia turistica sempre più in affanno.

di Enrico Duratorre