FERMO BIOLOGICO 2017 : UNA MISURA EMERGENZIALE

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Si è conclusa in tarda serata del 12 luglio, presso il Ministero dei Trasporti, la riunione per stabilire le modalità dell’arresto temporaneo obbligatorio delle attività di pesca anno 2017.
Periodi di fermo:

Sicilia e Sardegna: 30 giorni consecutivi retribuiti, nel rispetto dei periodi di cui ai piani di gestione, la cui decorrenza è disposta con provvedimento regionale.

TIRRENO: 30 giorni continuativi retribuiti

Compartimenti marittimi da Brindisi a Civitavecchia dall’11 settembre al 10 ottobre;

Compartimenti marittimi da Livorno a Imperia dal 2 al 31 ottobre.

 

ADRIATICO: 30 giorni continuativi retribuiti + 12 giorni non retribuiti

Compartimenti marittimi da Trieste ad Ancona dal 31 luglio al 10 settembre (i 12 giorni aggiuntivi non retribuiti vanno fatti consecutivamente);

Compartimenti marittimi da San Benedetto a Termoli dal 28 agosto al 8 ottobre ( i 12 giorni aggiuntivi non retribuiti vanno fatti consecutivamente);

Compartimenti marittimi da Manfredonia a Bari: 30 giorni consecutivi dal 31 luglio al 28 agosto ( i 12 giorni aggiuntivi non retribuiti vanno fatti consecutivamente per la pesca costiera locale mentre per la pesca costiera ravvicinata è prevista la discrezionalità dell’impresa, anche in maniera non continuativa, nel periodo compreso tra il 1 agosto ed il 31 ottobre.

Confermata, in Adriatico, la chiusura totale tra 0 e 6 miglia.

Confermate, in Adriatico, le misure tecniche successive al fermo obbligatorio.

Per quanto riguarda invece gli imbarcati, il Direttore Generale Riccardo Rigillo ha ribadito che sono previsti esclusivamente 30 euro x 30 giorni lavorativi. Nulla è previsto, ad oggi, per i restanti giorni di fermo e per le contribuzioni degli imbarcati.

Non c’è un grande entusiasmo tra la marineria del Compartimento Marittimo di Gaeta soprattutto perché sono tanti coloro che attendono la graduatoria per vedersi liquidato per il premio per la demolizione del peschereccio.

E’ una situazione difficile e complessa quella della scarsità di prodotto e delle misure repressive ed è proprio per questo motivo che in molti si stanno allontanando per sempre dal comparto ittico.

Purtroppo si tratta solo e sempre di misure emergenziali e mai di una vera e propria programmazione connessa alla riconversione degli addetti.

Dott. Erminio Di Nora – Responsabile Fondazione Angelo Vassallo – Latina –

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