Taglio del nastro per un’azienda con una mission attenta alla salute, all’ambiente e alla cultura
Taglio del nastro con forbici tenute da un vertice tutto al femminile: la titolare della società, Giovanna Centaro, e l’amministratrice Valentina Di Matteo: è l’incipit della cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo frantoio, nato a Formia, in via Pietra Erta, col motto “l’innovazione attraverso la tradizione”.
E’ una mission ambiziosa quella incarnata dal frantoio “Pietra Erta” con un macchinario di ultimissima generazione progettato dal Alfa Laval: una molitura destinata, grazie allo scambiatore di calore (dunque a bassa temperatura) e al decanter a due fasi senza aggiunta d’acqua a restituire un prodotto in grado di trattenere tutte le proprietà intrinseche dell’oliva e lasciare all’olio tutte le proprietà organolettiche più autentiche.
Lo hanno spiegato dettagliatamente a tutti gli accorsi all’apertura ufficiale ai quali è stata offerta la possibilità di visitare l’intera struttura e comprendere l’innovazione introdotta da una strumentazione così aggiornata che rappresenta un unicum in Italia.
“La mission aziendale contempla un’attenzione importante alla salute, ma anche all’ambiente. Col sistema produttivo che consente il nostro impianto abbiamo dato vita ad una produzione circolare: un principio che ci consente di recuperare anche i cosiddetti prodotti di “scarto” della lavorazione, ovvero la sansa e il nocciolino, riutilizzati come fertilizzante e come combustibile” – illustra l’amministratrice Valentina Di Matteo.
Nei progetti futuri c’è anche l’obiettivo di avviare una produzione “bio”, oltre che aprirsi a eventi e visite guidate per grandi e piccini per lavorare alla consapevolezza della tradizione territoriale e della qualità della nutrizione.
“L’idea è quella di diventare un hub produttivo completo, con spazi che andranno completati per servire tutta la fase di produzione e specializzarle. Immaginiamo una “Cittadella dell’Olio” che sia in grado di diventare punto di riferimento sì per la produzione, ma anche per la cultura dell’olio, anche perché siamo nel territorio della Cultivar itrana che, dal 2010, con l’olio extravergine di oliva Colline Pontine – prodotto con le olive itrane della provincia di Latina – ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di prodotto agroalimentare a denominazione di origine protetta (DOP)” – aggiunge ancora Di Matteo. La stessa cultivar, tra l’altro, ha ottenuto la DOP sull’oliva di Gaeta.
“Siamo partiti quest’anno è c’è già una buona risposta da varie parti del territorio comprensoriale e non solo; come per tutte le realtà imprenditoriali l’idea è quella di crescere e perfezionare sempre di più il nostro servizio, ma al momento siamo già molto grati per questo bell’inizio…” – spiega la titolare Giovanna Centaro.
Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana
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