Formia: Paola Villa. IL 70% DI ACQUA DISPERSA CE LO SIAMO INVENTATO

E l’aspettavamo, anzi è arrivata anche in ritardo, la richiesta da parte del Presidente della provincia nonché presidente dell’ATO4, Gerardo Stefanelli, ai sindaci di emettere le ordinanze per salvaguardare lo spreco di acqua, ordinanze che chiederanno di non utilizzare l’acqua potabile per irrigare, per riempire le piscine, per lavare le macchine.

Ordinanza più che giusta se inquadrata in un contesto dove TUTTI, ma proprio tutti fanno la loro parte.

Dove il gestore si adopera per il recupero delle perdite, per la salvaguardia delle sorgenti, per tutelare la qualità dell’acqua, tutelando anche la salute dei cittadini. In un contesto di questo tipo, i cittadini devono adoperarsi affinché le fonti di acqua potabile vengano salvaguardate e tutelate.

Ma poi vai in giro in una cittadina dell’ATO4, e precisamente a Formia, città del sud pontino dove la percentuale delle perdite arriva al 70%, una città che ospita una delle sorgenti più ricche dell’Appennino centro-meridionale, la sorgente Mazzoccolo, e vedi che da oltre 10 giorni esiste una persistente e perenne perdita idrica, una delle tante, ma non è né occulta né in un luogo impervio e difficile da individuare.

È lungo la strada principale, via Emanuele Filiberto, proprio di fronte all’ospedale Dono Svizzero, insomma davanti agli occhi di tutti, sotto gli occhi di tutti. E l’ing. Bernola continua a dire che il dato sulle perdite è falsato, l’ingegnere pagato con soldi pubblici e che dovrebbe controllare il gestore privato, continua a difendere l’indifendibile.

Allora mentre giustamente emettete l’ordinanza dite al gestore di andare a riparare questa perdita, di farsi anche un giro a via Rovegno e a Castellonorato.

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