Oggi siamo in compagnia di Martina Spinaci e Michela Luciano. Chi sono? Sono le donne che su Aprilia e per la precisione per l’a.s.d. Pallavolando a tutto tondo, stanno portando avanti il progetto del Sitting volley. Ne’ Michela ne’ Martina ne conoscevano l’esistenza. Hanno da sempre giocato a pallavolo, sin da quando erano piccole. Vedono un video su “you tube” riguardante il sitting e ne rimangono entrambe colpite. Tanto colpite che desiderano il sitting nella loro palestra dove s’allenavano. Insieme decidono di parlarne con i consiglieri di Pallavolando che a loro volta rimangono entusiasti del progetto. Il primo problema che si pongono è: “come muoversi e soprattutto dove”? Il loro sogno è allenarsi insieme a ragazzi che soffrono di “problemi relazionali come i ragazzi affetti da sindrome di down o ragazzi autistici. Mi dicono: “Non è stato facile. Tante le porte chiuse per scetticismo e per ignoranza. Nessuna associazione dava fiducia al progetto. Noi proponevamo una attività per i ragazzi disabili senza nessun tornaconto personale e nessuno ci credeva. Ci siamo rivolte all’ A.G.P.H.A. (Associazione genitori portatori di handicap Aprilia), che invece ci hanno aperto la porta, per chiedergli se potevano portare nel pomeriggio alla nostra palestra “Pascoli” i loro ragazzi per allenarci insieme. Cinque anni fa in palestra arriva Marco,un ragazzo affetto con la sindrome di down. Lui sperimentava il sitting con una palla di spugna e nel proporre a lui esercizi lo sperimentavamo anche noi. Da Marco poi ne sono arrivati altri e oggi abbiamo ben 20 ragazzi con difficoltà relazionali (autistici, down) che si allenano con Noi. È stata una bella sfida che noi volevamo vincere ed abbiamo vinto. Avevamo un obiettivo e l’abbiamo raggiunto. Oltre al sitting relazionale siamo anche di supporto agli allenamenti con i ragazzi che invece praticano il sitting ma hanno difficoltà fisiche. Il nostro sogno è che ai nostri ragazzi sia dato il loro giusto riconoscimento. Spesso la disabilità si intende solo fisica in realtà non è così. Anzi. Ci dice Michela ” Lavorare con loro mi ha cambiato la vita, ho capito l’importanza dei piccoli gesti. Se per noi un’unghia rotta diventa un problema, a loro basta una semplice carezza per farli sorridere. Con il sitting volley impari a dare. A dare affetto. Inizi a vedere le cose che ti ci circondano con occhi diversi. Tempo fa una allenatrice mi chiese del sitting. La frase che mi è rimasta nel cuore “quando parli del sitting i tuoi occhi si illuminano” ed è così. Il sitting mi è entrato nel cuore. “Consiglierei a tutti un’esperienza nel mondo della disabilità continua Martina. Ti insegna a capire come relazionarti. I ragazzi con disabilità vanno trattati da ragazzi normodotati. Gratificarli se fanno ad esempio un buon passaggio di palla e rimproverarli ed essere “severo” se sbagliano facendo loro ripetere un esercizio come si fa con una persona normale. Questo è per me farli crescere. Vedere la persona e non il disabile. Loro si apriranno a te se e solo se tu sei sincera con loro. Ti sentono. La loro sensibilità va oltre. Noi facciamo il nostro lavoro senza volerci guadagnare. Solo con il cuore” concludono queste due splendide donne, infatti non è un caso che sulle loro magliette grigie e blu ci sia disegnato un bel cuore rosso. Questo il sitting relazionale. Uno sport come tanti, ma uno sport “di cuore”. È Pallavolando è di cuore. Una piccola realtà nel nostro territorio ma che mi auguro diventi al più presto una grande realtà. Grazie ancora Pallavolando. Oggi mi hai fatto conoscere due giovani donne da un cuore grande.
Barbara Balestrieri
I commenti sono bloccati.