Itri:Partito democratico “Un’amministrazione Indifferenziata”

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  Itri, 06/01/2015 

A Sinistra Unita ed a chi vuole sostituire le illazioni e la demagogia ai fatti, teniano a sottolineare che quel Giovanni Agresti e quella componente politica allo stesso riconducibile e con i quali proprio Sinistra Unita – ora grande accusatrice – ha stretto il patto di amministrazione durato quattro anni, non hanno alcuna tessera del PD, nè

il PD ha alcun bisogno di essere “colonizzato”. Questi i fatti. Semmai è Sinistra unita ad aver accolto i cambi di casacca di chi è stato eletto o favorito quale assessore dal PD. Quindi, due pesi e due misure? Da una parte i puri e dall’altro i mistificatori?

Più che fomentare tanto rancore verso il PD, Sinistra Unita avrebbe fatto bene a spiegare ai cittadini ed agli elettori come mai non si sia premurata di dare DOVEROSO RISCONTRO alla critica ed alle accuse che la stessa RIFONDAZIONE COMUNISTA, sua grande forza elettrice, ha diretto contro LUCA IUDICONE, prendendone le debite distanze con il quadro murale appositamente pubblicato in piazza. Ripetiamo: critiche di Rifondazione Comunista, non del PD.

Ma passiamo ai temi concreti del paese.

In questi giorni i cittadini itrani riceveranno i ruoli di pagamento della TARI, con gli adeguamenti delle tariffe, ovviamente in aumento.

Infatti allo scadere dello svantaggioso contratto durato ben 5 anni – una vera e propria mannaia sulle teste dei cittadini e dei contribuenti e prima voce di spesa del bilancio comunale – dopo che in campagna elettorale si diceva di voler assolutamente cambiare tutto, la nuova giunta De Santis 2.0, “la più giovane d’Italia”, non cambia niente, anzi firma una seconda proroga di sei mesi del contratto, invece di ricercare soluzioni alternative all’attuale stato di cose.

Non sono bastati infatti 4 anni e mezzo di amministrazione per farsi trovare preparati all’appuntamento!

Da rimarcare che la delega, inizialmente assegnata a Raffaele Mancini e da questi rinunciata per i continui veti della Sinistra è infine passata nelle mani del Sindaco De Santis aggiungendosi a quelle all’Urbanistica, al Personale e ai Lavori Pubblici.

Incominciando dai veti della Sinistra alle proposte di Mancini, si è poi passati alla stesura di una bozza di bando di gara e di capitolato praticamente identica alla precedente. Vi è però un particolare: il tutto, che non ha portato a niente, è costato ai cittadini ben 10.000 € per la “consulenza” pagata ad una società del Nord Italia.

Ed ecco che, al momento di decidere, prevalgono i dubbi del Sindaco De Santis, il quale non trova di meglio che ricorrere a ad una nuova e bella proroga di 6 mesi, tanto sono i cittadini a pagare i lauti profitti della ditta appaltatrice.

Di tutt’altra progettualità era invece la proposta del PD che, prima ancora che il contratto scadesse, aveva prospettato soluzioni alternative e concrete che, oltre alla valorizzazione dei rifiuti urbani, vedevano realizzarsi due obiettivi principali: riduzione dei costi e centralità dell’amministrazione nella gestione del servizio.

In tale prospettiva il PD aveva organizzato incontri con tecnici di primo piano: come quello del gennaio 2015 con il Dott. Raphael Rossi, impegnato sul fronte della gestione rifiuti a Torino, Messina e Napoli.

L’ottica del PD rimane ancora quella di un servizio che funzioni meglio e costi di meno. Per questo ritenevamo opportuno intraprendere la nuova strada della società municipalizzata, consociata con i comuni limitrofi (Formia), con l’obiettivo di: implementare la raccolta differenziata; razionalizzare il servizio attraverso l’uso di moderne tecnologie e anche nuovi investimenti infrastrutturali, per rendere Itri autonoma dal punto di vista dello smaltimento.

Il possibile progetto con Formia ed altri comuni consentiva di superare i limiti posti dall’ art. 43 della spending review, che prevede la riduzione di municipalizzate, ma non ne vincola di fatto la creazione per comuni in cui la popolazione totale supera i 30.000 abitanti.

Si sarebbe così dato avvio a quel progetto di gestione integrata e comprensoriale dei rifiuti per ottenere maggiori fondi regionali destinati all’implementazione della raccolta differenziata, per rispondere alla carenza di infrastrutture e all’esigenza di realizzare sul territorio del sud pontino impianti per il trattamento del settore organico e di quello indifferenziato.

Attenzione: la scusa che non vi erano i tempi tecnici non è assolutamente vera, come anche verificato in un incontro tenuto dal PD con il Sindaco e con l’Assessore del ramo del Comune di Formia, tantè che proprio in questi giorni Formia sta avviando il servizio.

La conclusione, com’è sotto gli occhi di tutti, è stata invece un’altra.

Il Sindaco invero, sul punto di dover decidere, si fa portatore dell’idea della costituzione di una società municipalizzata di espressione comunale ma non in forma consociata con i comuni (come proponeva il PD). Le motivazioni, allora ignote, sono rimaste fino ad oggi tali, e quindi alla fine niente di nuovo sotto il sole. Il Sindaco, insieme ai “Compagni” di Sinistra Unita, decidono per un ulteriore proroga! Gatta ci cova? Cosa cè sotto? Chi ci guadagna con le proroghe?

Di certo non i cittadini itrani!

 
Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non è che uno dei tanti capitoli per il quale il PD aveva sollecitato per 4 anni l’amministrazione ad assumere una posizione decisa e si aggiunge alle altre questioni irrisolte come il Piano Regolatore e i servizi cimiteriali e il gravoso appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica su cui torneremo (fra le altre).

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