Le Buone Prassi per l’Olio Extravergine di Oliva da Cultivar

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Le Buone Prassi per l’Olio Extravergine di Oliva da Cultivar <Itrana>-Quando la qualità tecnologica dei frantoi e la professionalità dei Mastri Frantoiani sono determinanti!. Seminario tecnico a Itri il 20 settembre una spinta verso l’innovazione tecnologica e la crescita della qualità delle produzioni.
Qualche mese fa la conferenza stampa in Provincia  e la presentazione degli studi sull’olio extravergine d’oliva da cultivar <Itrana>  dell’équipe del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università <La Sapienza> -Polo di Latina, diretta dal prof. Eugenio Lendaro. Pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica <Nutrion&Cancer>,  gli esiti delle ricerche dimostrano che  quest’olio, specialmente se fresco, sviluppa polifenoli  che arginano la capacità invasive delle cellule del cancro della vescica. In più l’olio extravergine d’oliva da <Itrana> è tra quelli  che nell’arco almeno di un anno conserva meglio il contenuto  di polifenoli.  Dunque un prodotto eccellente e rilevante anche sul piano salutistico.

E’ evidente che un conto è la ricerca scientifica che procede con finalità autonome, un altro conto sono gli aspetti delle tecniche colturali e di produzione. Ma tecniche colturali e di produzione, specialmente se riconducibili ad istituzioni pubbliche e private e ad imprenditoria governati da spiriti illuminati ed aperti al nuovo, voglia di far crescere il territorio ed i giovani, non possono non far tesoro dei risultati scientifici e fare squadre  perché il mondo della cultivar <Itrana> da Rocca Massima fino a Castelforte e Santi Cosma e Damiano (circa tre milioni di piante di cui l’ottanta per cento <Itrane>) possa con la DOP Colline Pontine essere una sola ed univoca  eccellenza del territorio pontino da far riconoscere a  livello internazionale.

Da questi presupposti, l’iniziativa intrapresa dall’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Latina, Renzo Scalco  di  promuovere un seminario tecnico in cui discutere su “Le Buone Prassi dell’olio extravergine di oliva da cultivar <Itrana>- Quando la tecnologia dei Frantoi e la Professionalita’ dei Mastri Frantoiani sono determinanti”. “Il seminario – spiega l’assessore Scalco – è stato organizzato per far dialogare produttori, mastri frantoiani e rappresentanti delle aziende leader nella progettazione e produzione delle tecnologie che accompagnano la fase di molitura delle olive. Il fine è superare le difficoltà di natura tecnologica di diversi frantoi, perché con impianti ammodernati e tecnologicamente sempre più qualificati sia possibile produrre da Rocca Massima a Castelforte solo ed esclusivamente olii extravergine da <Itrana>. Quindi una sola grande ed esclusiva qualità, una sola e grande eccellenza alimentare che accrescerà il prestigio del territorio, delle aziende e le possibilità di occupazione nel settore.

Il Seminario tecnico vede la partecipazione  della Dop Colline Pontine, Aspol, Capol, Fondazione Biocampus, Lega Italiana per la lotta ai tumori e, per la circostanza, del Comune di Itri. Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali (il sindaco di Itri, Giuseppe de Santis ed il Presidente f.f. della Provincia Salvatore de Monaco), l’introduzione dell’assessore Renzo Scalco e del Presidente Capol di Latina, Luigi Centauri, i preziosi contributi dei massimi esperti del settore ad incominciare da Maurizio Servili, professore ordinario di scienze e tecnologie alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, Giulia Scatolini, capo panel Unaprol e Capol, i rappresentanti delle aziende produttrici di impianti di trasformazione di grandi Società come Alfa Laval. Amenduni, Barracane e Pieralisi. Contributi importanti sono attesi  dal Dott. Vincenzo Correggia, Dirigente della XVIII Divisione (ha competenze tra l’altro sulle normative tecniche) del Ministero dello Sviluppo Economico, Dr.  Giuseppe Persi, Comandante provinciale Corpo Forestale dello Stato, , Giovanni D’Achille Presidente Aspol, Pierpaolo Pontecorvo, Presidente Fondazione Biocampus, Alessandro Rossi, Presidente Lega Tumori di Latina.

In conclusione, un’occasione di confronto ed arricchimento per gli operatori del territorio che investono sul miglioramento del prodotto finale, la cui qualità è fortemente influenzata dalla tecnologia di trasformazione. <Infatti – chiosa Luigi Centauri, presidente del capol, i risultati dell’analisi dei dati aggregati – 1.800 analisi organolettiche e chimiche, acquisiti nel corso delle nove edizioni del Concorso provinciale l’Olio delle Colline, insieme a numerosi studi presenti in letteratura, confermano che il momento della trasformazione incide per circa il 60 per cento sulla qualità del prodotto>.

 

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