Minturno: “Minturno Libera”, gestione degli arenili. Manca il PUA comunale

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Cari concittadini,

in questi giorni, a seguito di numerose segnalazioni, abbiamo cominciato ad interessarci ad un tema molto caro ai minturnesi, ossia quello relativo alla gestione delle concessioni demaniali marittime all’interno del nostro Comune.Purtroppo ci preme segnalare che, anche relativamente a tale questione, la nostra Amministrazione pecca di trasparenza dato che, dalle ricerche effettuate, non siamo riusciti a reperire un documento per sua natura fondamentale quando si parla di concessioni demaniali marittime: si tratta del Piano di utilizzazione degli arenili (PUA) comunale.Ora proviamo a spiegarvi l’importanza di questo documento e il perché delle nostre perplessità.La legge regionale n 8 del 2015 ha introdotto la predisposizione del Pua regionale  a cui tutti i Comuni laziali devono adeguarsi mediante l’adozione di un proprio Pua comunale.La predisposizione del PUA comunale è garanzia di trasparenza in quanto da esso devono emergere l’indicazione della percentuale di spiaggia destinata alla pubblica fruizione (la quale ad ogni modo non può essere inferiore al 50% – soglia che comunque sembrerebbe non essere rispettata nel nostro Comune) nonché tutte le informazioni relative alle concessioni demaniali marittime (i canoni concessori, l’imposta regionale dovuta, oltre ai dati relativi alla località, al titolare della concessione e alla planimetria). Un documento talmente importante che nella stessa legge regionale 8/2015 all’art. 53 bis è richiamato l’obbligo per i Comuni di pubblicare tale scritto sui propri siti istituzionali.Ebbene, mentre sui siti web di Comuni limitrofi, come ad esempio Formia e Gaeta, questo documento è facilmente reperibile, non si può dire lo stesso per il nostro Comune. Noi, infatti, non siamo riusciti ad individuare in alcun modo il PUA comunale di Minturno e tale mancanza, oltre a far nascere il dubbio che il documento non sia stato proprio redatto, costituisce di per sé una gravissima violazione in tema di trasparenza da parte della nostra Amministrazione.Senza questo atto, infatti, non è possibile dare una risposta a tutta una serie di domande ed interrogativi relativi alla gestione delle spiagge del nostro litorale.A tal proposito vogliamo porre l’attenzione su quella che si configura a tutti gli effetti come una gravissima ed inaccettabile disparità di trattamento tra spiagge libere con servizi e stabilimenti balneari.Mentre è certo che i titolari di questi ultimi sono tenuti al pagamento del canone annuo per la concessione marittima, oltre ovviamente a quello delle tasse, non è dato sapere cosa corrispondano, invece, i noleggiatori di attrezzature balneari ed in che misura. Tali informazioni, infatti, avrebbero dovuto essere pubbliche e contenute proprio all’interno del PUA mentre, invece, come già detto, non sono ricavabili sul sito del Comune di Minturno.Senza parlare poi del fatto che negli ultimi quattro anni i noleggiatori nelle spiagge libere si sono comportati di fatto alla stregua di proprietari degli stabilimenti balneari, avendo installato tra l’altro sulla spiaggia di loro competenza strutture di vario tipo e ed avendo offerto approssimativamente gli stessi servizi.Ed in proposito, sempre la legge regionale su richiamata, prevede il principio secondo cui è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari in quanto l’organizzazione di servizi alla balneazione non può assolutamente precludere la libera fruizione dell’arenile. Questo principio viene rispettato sulle nostre spiagge libere? E se così non fosse perché nessuno interviene?I cittadini minturnesi pretendono estrema chiarezza in merito alla gestione del loro litorale ed anche per loro ci sentiamo di chiedere se il PUA comunale sia stato redatto e solamente non pubblicato oppure se la nostra Amministrazione sia stata del tutto inadempiente.In questo quadro oscuro, sicuramente poco illuminato, Minturno Libera coglie l’occasione per sollecitare chi di dovere a fornire al più presto risposte adeguate ai cittadini e ai turisti.

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