MINTURNO – Una bandiera nera sventola idealmente sulla stazione ferroviaria di Minturno-Scauri. A denunciarlo è Legambiente, in occasione della Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre), puntando i riflettori su una situazione che, nonostante le promesse e i progetti annunciati, resta immutata. L’infrastruttura, cruciale per i pendolari della tratta Roma–Napoli, continua a essere inaccessibile per molte persone e del tutto inadeguata agli standard europei.
Il giudizio arriva dal rapporto “Pendolaria” 2025, pubblicato annualmente da Legambiente, che analizza la qualità delle infrastrutture ferroviarie italiane. Secondo quanto affermato da Dino Zonfrillo, membro del Consiglio Nazionale di Legambiente e del gruppo Lavoro e Mobilità del Lazio, la stazione di Minturno-Scauri è stata nuovamente inserita tra quelle più problematiche in tema di mobilità inclusiva.
Le criticità evidenziate
A causare la bocciatura sono diverse problematiche strutturali e organizzative:
- Barriere architettoniche: scale e banchine non a norma impediscono a persone con disabilità motorie, ma anche a chi presenta difficoltà temporanee o semplicemente lievi riduzioni della mobilità, di accedere agevolmente ai treni. Solo alcuni convogli in sosta sul binario 1 risultano accessibili.
- Assenza di ascensori e marciapiedi rialzati: nonostante gli impegni presi dalla precedente Giunta Regionale del Lazio, che aveva annunciato cantieri entro il 2024 per installare ascensori e portare le banchine a 55 cm di altezza (lo standard europeo per i treni metropolitani), i lavori non sono mai iniziati.
- Parcheggi insufficienti: la situazione non è migliorata nemmeno sotto il profilo dell’intermodalità. I parcheggi restano pochi e non integrati con piste ciclabili, rendendo difficoltosa la combinazione tra diversi mezzi di trasporto.
- Orari ancora da ottimizzare: sebbene alcune migliorie siano state apportate, l’organizzazione delle corse non risponde pienamente alle esigenze dell’utenza pendolare.

Il commento di Legambiente
“Minturno-Scauri rappresenta ancora un punto nero nella rete ferroviaria del Lazio – afferma Zonfrillo – ed è tra gli scali più problematici della linea Roma-Napoli per quanto riguarda l’accessibilità universale. Le barriere architettoniche costituiscono una discriminazione inaccettabile nel 2025, in particolare per una struttura che serve migliaia di pendolari ogni giorno”.
Nessuna risposta da Regione e Trenitalia
Secondo il circolo Legambiente Sud Pontino, nonostante le rassicurazioni fornite in passato, nessun intervento concreto è stato avviato dalla direzione RFI di Napoli, da Trenitalia o dalla nuova Giunta Regionale del Lazio. L’inerzia, afferma Zonfrillo, rischia di lasciare la stazione fuori da ogni processo di modernizzazione, obbligando i viaggiatori con disabilità a fare riferimento alla stazione di Formia, già adeguata agli standard europei.
Una questione di diritti
“Il diritto alla mobilità – conclude Zonfrillo – è un diritto fondamentale. Lasciare indietro una fetta di popolazione significa negare l’accesso a servizi essenziali come lavoro, studio e cure. L’Europa ci chiede di essere inclusivi: Minturno-Scauri continua invece a rappresentare un esempio negativo”.
Nel contesto della Settimana Europea della Mobilità, il caso della stazione di Minturno diventa emblematico: non basta celebrare la sostenibilità e l’intermodalità, se poi le infrastrutture locali restano bloccate nel passato.

Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
