Minturno, Stefanelli: “Politica urbanistica: la grande delusione del sindaco Graziano”

pubblicità

“Era il tema vincente della sua campagna elettorale ma dal 22 maggio 2012, quando il sindaco Paolo Graziano vinse le elezioni, non si è mosso nulla, anzi l’immobilismo è stato peggiore che negli anni passati. Graziano aveva promesso che si sarebbero sbloccate pratiche e ripresi i lavori pubblici ma ad oggi dobbiamo constatare che il suo cavallo di battaglia, l’urbanistica, è stato un totale flop”. Lo dichiara il capogruppo di Minturno Cambia, Gerardo Stefanelli.
“Pesa sicuramente la mancanza di un assessore specifico per l’urbanistica, lasciando il settore allo sbando più assoluto – continua – In questi anni abbiamo assistito al solito braccio di ferro con il personale: basti pensare all’ennesimo, inutile contenzioso con il responsabile del servizio, l’architetto Lucia Gallucci, che ha prodotto soltanto perdite di tempo e un risarcimento danni di quasi 100mila euro. Soldi che peseranno sulle casse comunali e che dovranno pagare i contribuenti. Oppure la barzelletta dell’andirivieni di uomini e fascicoli tra la sede principale e gli uffici distaccati di Genzano, che ancora oggi non trovano pace. La commissione urbanistica è stata convocata tre volte in due anni. La sola approvazione in consiglio comunale della Perimetrazione dei nuclei abusivi non può essere considerato un risultato ottimale. Tra l’altro era un iter ormai completato già dal commissario prefettizio e anzi abbiamo dovuto approvarlo due volte a causa di un errore formale nella prima seduta”. “
La situazione attuale – sottolinea Stefanelli – testimonia la povertà di idee sullo sviluppo della nostra città e sugli strumenti necessari a risolvere i soliti nodi sia legislativi sia strettamente organizzativi inerenti il potenziamento delle risorse del settore urbanistica. Non è stato proposto fino ad ora un piano di edilizia popolare convenzionata, nessun incentivo sulle ristrutturazioni. Insomma, la paralisi totale del settore. Il rumore delle betoniere tanto decantato in campagna elettorale si è scontrato con il silenzio assordante della mancanza di lavoro, delle ditte che chiudono la propria attività. Però abbiamo assistito all’elargizione di soldi pubblici con consulenze esterne, sulla quali probabilmente ci verrà presentato il conto salato da parte della magistratura contabile, con le borse lavoro per continuare a tenere i rapporti clientelari affamando il popolo. Non penso – conclude Stefanelli – siano queste le soluzioni per far ripartire l’economia del Paese”.

Pubblicità