MSGC: Il territorio segregato con il Digital Divide

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Correva l’anno 2015 quando Free Monte denunciò il “Digital Divide” per Monte San Giovanni Campano e per la provincia di Frosinone ma in tanti fecero finta di non capire. Siamo nel 2021 e dopo 6 anni la stampa Nazionale e locale parlano finalmente di questo problema…

Il Blog si cimenta in una spiegazione ardua e cercherà di illustrare la relazione tra diritti e digital divide. Si focalizza l’argomento sui limiti posti allo sviluppo dei diritti delle persone dal fatto che una parte della società  è esclusa dalla possibilità di fare pienamente uso delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali a banda larga. Da questo punto di vista si potrebbe leggere la situazione come se fosse un problema di giustizia e di inclusione sociale cui porre rimedio investendo in tecnologie che consentano l’entrata di tutti nella rete, sulla scorta dell’idea che l’unico diritto evocato sia quello all’accesso, soddisfatto il quale ogni problema sarà risolto. In realtà, la questione è più complessa. Perché, da un lato, il digital divide in cui è sprofondato Monte San Giovanni Campano e gli altri Comuni della Ciociaria  è una forma di esclusione che non dipende  da fattori tecnologici e geografici, ma da circostanze politiche, economiche, culturali, sociali, organizzative e mediatiche. Dall’altro lato internet sta crescendo in un ambiente nel quale si va modificando la struttura dei diritti e il loro significato per lo sviluppo dell’essere umano. Sicché più che di esclusione si potrebbe addirittura parlare di SEGREGAZIONE.  Non si tratta dunque di fermarsi al rapporto tra esclusi e inclusi dalla banda larga, ma di aprire la discussione intorno alla possibilità di tutti di contribuire alla costruzione del territorio futuro. Il problema al quale occorre prestare attenzione, insomma, non è soltanto quello della grande ingiustizia presente ma anche della crescente iniquità a venire, connessa alla velocità del cambiamento innescato – anche – dalla rete, che rischia di polarizzare non solo le risorse presenti ma anche le opportunità di generare nuove risorse.

 Il nostro Comune   contribuisce al ritardo complessivo della Provincia  nella competizione Regionale. Questo ritardo appare motivato, per una parte della popolazione, dalla stessa mancanza di infrastrutture, denaro e conoscenza che affligge altre società meno avanzate; ma avviene anche per una specifica contrapposizione tra interessi e diritti: l’interesse di tornaconto della politica nei confronti delle principali compagnie di telecomunicazioni  che detta l’agenda degli investimenti per la costruzione delle infrastrutture di accesso, subordinandola all’esistenza di una domanda disponibile a pagare, mentre il diritto di ciascuno di accedere richiederebbe uno sforzo di costruzione delle infrastrutture motivato più politicamente che economicamente.
Resta ferma la sensazione  che l’esclusione dalla banda larga di cui c’è gran vociferare sia  stata voluta dalla politica per continuare a fare il bello e il cattivo tempo. Lo ha fatto in passato frazionando il territorio creando di fatto il famigerato “campanilismo” e visto che il metodo del divide et impera è risultato perfetto lo continua ad applicare nel digital divide. La popolazione non può fare altro che aspettare e pagare chi comunque promette mille cose e la fa vivere nella speranza di una qualità della vita migliore. Anche in questa storiella c’è chi fa credere di fare le cose per il bene comune mentre si comporta da opportunista  pretendendo anche tanto  denaro con le tasse “sforzandosi”  di realizzare il minimo indispensabile, con il minimo sforzo e la MASSIMA SPESA.

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