Nettuno: Week end intenso per la Guardia Costiera di Anzio.

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Intervento della Capitaneria di Porto di Anzio
Intervento della Capitaneria di Porto di Anzio

Fine settimana di lavoro intenso per l’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, che nelle giornate di sabato e domenica ha avuto il suo bel da fare lungo il litorale. Nell’ultimo scorcio di questa stagione balneare 2013, infatti, si sono svolte nello specchio acqueo antistante i porti di Anzio e Nettuno una sessione di prove (sabato 28) e poi la gara di “offshore” (domenica 29) valevole a livello nazionale ed internazionale.

Intervento della Capitaneria di Porto di Anzio
Intervento della Guardia Costiera di Anzio

Sotto il coordinamento della sala operativa del Circomare Neroniano tutto si è svolto in sicurezza, anche grazie alla fattiva collaborazione delle altre forze di polizia (Guardia di Finanza e Polizia di Stato) che hanno schierato i propri mezzi navali, in aggiunta a quelle della Guardia Costiera di Anzio e di Roma, per garantire lo schema di vigilanza del tratto di mare interessato dall’evento. Tutto ciò ha consentito il regolare svolgimento della manifestazione sportiva che ha così avuto grande successo nonostante le condizioni meteo marine non pienamente favorevoli che hanno determinato una riduzione del percorso di gara. Nel primo pomeriggio di domenica, neanche il tempo di rientrare agli ormeggi, che un’unità da diporto ha richiesto l’intervento della Motovedetta SAR CP859. L’imbarcazione, con due persone a bordo, aveva avuto un problema al mezzo di propulsione a circa un miglio e mezzo dal Porto di Nettuno. Una volta intercettata l’imbarcazione in difficoltà, ed accertato lo stato di buona salute dei due diportisti, la motovedetta ha prestato assistenza fino al rientro in porto della stessa. In concomitanza, un’altra chiamata di soccorso. Questa volta la segnalazione riguardava un peschereccio in procinto di affondare agli ormeggi in porto. Nonostante l’intervento immediato, il personale della Guardia Costiera giunto presso il molo Innocenziano, non poteva far altro che constatare l’affondamento dell’unità a causa dell’eccessiva quantità d’acqua già imbarcata. Allertati anche in questo caso i Vigili del Fuoco che sono intervenuti con due unità terrestri e la squadra di sub. La prima priorità, data l’assenza di persone a bordo dell’unità, è stata quella di contenere ogni forma d’inquinamento conseguente all’affondamento del peschereccio a bordo del quale, fortunatamente, visto il periodo di fermo dello strascico, non vi era una quantità consistente di gasolio. Via mare intervenivano quindi la motovedetta CP 859 ed il GC B89 che provvedevano in breve tempo a mettere in opera “un cordone” di panne galleggianti circoscrivendo interamente l’unità da pesca e lo specchio acqueo interessato. Una volta “arginata” la zona, si è provveduto alla bonifica del lieve quantitativo di gasolio presente in sospensione mediante i teli oleo-assorbenti, messi a disposizione dai distributori della locale cooperativa di pesca “la Concordia, mentre si operava per scongiurare un danno ambientale le unità della Guardia Costiera, badavano a recuperare diverse parti di fasciame, dotazioni, arredi di bordo del peschereccio che durante l’affondamento si erano staccate e che a causa del vento e del mare si erano sparse nello specchio acqueo portuale. Per segnalare la presenza del relitto all’interno dell’area portuale l’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio ha badato a far emettere un avviso urgente ai naviganti e ad interdire, con un’ordinanza, il tratto di banchina e lo specchio acqueo interessato. Come previsto è stata poi emessa una diffida nei confronti del Comandante e del proprietario-armatore ai fini ambientali e un’successiva diffida alla rimozione dell’unità ai fini della sicurezza della navigazione, da parte del Capo del Compartimento Marittimo di Roma. Al fine di far tornare fruibile quel tratto di banchina quindi il proprietario dell’unità dovrà, quanto prima, produrre un piano di recupero alla locale Autorità Marittima per il recupero dell’unità. Si coglie l’occasione per ricordare a tutti il “numero blu 1530” attivo 24 ore su 24 per le emergenze in mare.

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