Operazione Smokin Fields (terreni fumanti) “Fare Verde” ammessa come parte civile.

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Ad occuparsi dell’operazione “Smoking Fields” è ora il GUP del Tribunale di Roma, Dott.ssa Angela Gerardi chiamata a decidere sul rinvio a giudizio di Ugolini Vittorio, Ugolini Alessio, Luca Fegatelli, Mastroianni Sergio ed altri 18 indagati.

All’udienza preliminare del 21 aprile 2021 si è costituita parte civile  l’Associazione di Protezione Ambientale FARE VERDE ETS ONLUS, con l’Avv. Dott. Maria Luisa Ambroselli di Monte Saqn Giovanni Campano (FR). L’ammissione di Fare Verde come parte civile assume rilievo alla luce dei danni ambientali che sono stati riscontrati nei comuni di Ardea e Pontinia oltre che nel Comune di Roma.

Il PM Dott. Galanti e di seguito anche l’associazione Fare Verde hanno chiesto il rinvio a giudizio di tutti i prevenuti chiamati a rispondere del traffico illecito di rifiuti.

Gli esiti investigativi condotti dalla DDA nelle persone dei sostituti procuratori Dott.ssa Rosaria Affinito e Dott. Alberto Galanti, hanno messo in luce invero che lo stabilimento SEP S.r.l., formalmente adibito ed autorizzato al recupero dei rifiuti mediante produzione di “compost di qualità” ha prodotto stabilmente, in violazione delle autorizzazioni AIA, ingenti quantitativi di rifiuto, come attestato dalle numerose analisi condotte da ARPA Lazio, Sezione Latina negli anni 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018.

Il materiale prodotto, per uno o più parametri non è risultato, secondo sempre gli esiti investigativi, conforme a quanto previsto dalla normativa di settore, dunque, non poteva in alcun modo essere utilizzato quale ammendante in fondi agricoli ed andava classificato come rifiuto e senza dubbio smaltito in discariche autorizzate. Invece, è stato – nel periodo di osservazione e contestazione – sistematicamente ceduto a titolo gratuito e/o previo versamento di denaro, a proprietari compiacenti su terreni ove veniva interrato oppure condotto nella discarica di Via Canestrini in Roma che lo riceveva nonostante non ne fosse autorizzata.

In particolare, dagli accertamenti svolti dalla NIPAF e da Arpa Lazio è emerso che all’interno dello stabilimento della SEP non sono stati rispettati i processi di lavorazione del rifiuto (in particolare il processo di compostaggio e quello di maturazione) e che il materiale proveniente dai centri di raccolta presso i comuni dell’agro pontino, composto anche da rifiuti non biodegradabili, veniva lavorato e indistintamente miscelato alla composizione che avrebbe dovuto dar luogo al compost. In questo caso, la SEP anziché procedere ad operazioni di selezione del materiale utile per il compostaggio di qualità, triturava e miscelava anche il materiale non biodegradabile piuttosto che inviarlo a centri autorizzati. Gli Agenti della NIPAF rinvenivano, altresì, nello stabilimento la presenza di percolato non raccolto.

In capo alla SEP srl si configurerebbe un’attività illecita di smaltimento di rifiuti a cui hanno contribuito anche altre società.  Gli esiti degli accertamenti hanno comprovato, comunque sia nei Comuni di Ardea, Pontinia e Roma (discarica di Via Canestrini) l’esistenza di uno smisurato danno ambientale determinato dal sotterramento, in zona agricola, del rifiuto fuori specifica e dallo sversamento di percolato. I procuratori hanno chiesto il rinvio a giudizio anche del responsabile di un laboratorio analisi di Isola del Liri (FR) a cui si sarebbero  rivolti i vertici dello stabilimento SEP, per dare una parvenza di regolarità alla produzione del compost. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 5 maggio 2021 alle ore 15.30.

Fare Verde Provincia di Frosinone

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