
Le Province italiane tornano a chiedere con forza una riforma chiara del loro ruolo istituzionale e un maggiore sostegno economico per i dipendenti pubblici locali, troppo spesso penalizzati rispetto agli altri comparti della Pubblica Amministrazione. Il tema è stato al centro della seconda seduta del Direttivo Nazionale dell’Unione delle Province Italiane (UPI), a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli.
Nonostante i propositi espressi dalle diverse forze politiche, la riforma delle Province continua a rimanere in un limbo, senza approdare all’attenzione del Parlamento. Per provare a sbloccare la situazione, il Direttivo ha delegato il presidente nazionale dell’UPI a predisporre singole proposte di legge da presentare ai governi regionali, con l’obiettivo di uniformare, almeno temporaneamente, la ripartizione di competenze tra Regioni e Province.

Retribuzioni bloccate e welfare aziendale a rischio
Un altro nodo critico emerso nella riunione riguarda le disparità retributive tra i dipendenti degli enti locali e quelli impiegati nei Ministeri o nelle agenzie statali. Il presidente Stefanelli ha sollecitato il presidente nazionale dell’UPI, Michele de Pascale, affinché continui a incalzare il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sulla necessità di sanare questa ingiustizia salariale.
I lavoratori del comparto Autonomie Locali, infatti, percepiscono gli stipendi più bassi della PA italiana, e il loro rinnovo contrattuale è attualmente bloccato a causa del disaccordo tra le sigle sindacali CGIL e UIL. A rendere il quadro ancora più critico è l’ultima Legge di Bilancio, che ha stabilito che le spese per il welfare aziendale debbano essere considerate di natura retributiva e non più assistenziale e previdenziale.
Un cambiamento che ha effetti concreti e penalizzanti. L’amministrazione provinciale di Latina, ad esempio, aveva intenzione di stipulare un’assicurazione sanitaria per i propri dipendenti e i loro nuclei familiari. Tuttavia, con questa nuova normativa, non potrà più finanziare il progetto con risorse proprie, ma dovrà attingere ai fondi destinati agli straordinari, agli incentivi e alla turnazione del personale.
Province in difficoltà nel reclutamento di personale specializzato
Questa situazione sta aggravando una crisi già nota nel settore: la scarsa attrattività del lavoro negli Enti Locali sta determinando un’emorragia di personale specializzato, con difficoltà crescenti nel reclutamento. Un problema certificato anche dalle statistiche ufficiali.
Le Province, insieme ai Comuni, rappresentano il punto di contatto più immediato tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Su questi enti locali ricade la responsabilità di attuare concretamente le decisioni politiche e amministrative prese da Governo e Regioni.
Ma senza un adeguato supporto finanziario e senza misure che incentivino il reclutamento, le conseguenze saranno inevitabili. “Di questo passo – ha avvertito Stefanelli – la crisi del reclutamento di personale specializzato determinerà un abbassamento della quantità e della qualità dei servizi pubblici erogati alla cittadinanza, con un effetto negativo sulla qualità della vita delle comunità”.
Giuseppe Capuano

Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
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