RIFIUTI TOSSICI, IL PUNTO SULLA SITUAZIONE NEL BASSO LAZIO

Una situazione complessa, in un territorio di grande pregio, da proteggere e bonificare. Questo il quadro sulla gestione dei rifiuti nel basso Lazio che hanno fatto, Gaia Pernarella (M5s), Enrico Forte (Pd), Giuseppe Simeone (Pdl) e Cristiana Avenali (Per il Lazio) introducendo l’audizione congiunta nelle commissioni I (sicurezza e lotta alla criminalità) e VI (ambiente) del Consiglio regionale del Lazio, presiedute rispettivamente da Baldassarre Favara (Per il Lazio) ed Enrico Panunzi (Pd). 
I consiglieri hanno ricordato le due risoluzioni presentate in Consiglio regionale sulla gestione rifiuti nel basso Lazio, in particolare sulla discarica di Borgo Montello e sull’interramento di materiali tossici. Dopo le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone che ha raccontato di rifiuti tossici e radioattivi che sarebbero stati smaltiti nella zona dalla camorra – hanno spiegato i consiglieri – c’è molto allarme in tutta la zona. Non chiediamo che la Regione si sostituisca alla magistratura ma che vengano messe in atto tutte le attività di tutela della popolazione che sono nei nostri poteri, fatti tutti i controlli necessari e informata con puntualità la popolazione e avviata in tempi brevi la bonifica delle zone inquinate. Giuseppe Cangemi (Ncd) ha evidenziato la necessità di maggior programmazione nel settore e ha chiesto di fare un consiglio regionale straordinario. D’accordo anche Antonello Aurigemma (Pdl) che ha chiesto alla giunta  un programma di interventi preciso e dotato di risorse certe.

 

“Si tratta di un percorso complesso, che inizia negli anni ’70 – ha ricordato l’assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri – il vero tema è capire il livello della qualità ambientale in tutto il basso Lazio e, in particolare, nella vallata dove c’è la discarica di Borgo Montello. Abbiamo cominciato facendo l’anagrafe dei siti da bonificare, per avere un quadro preciso e poi intervenire con una programmazione seria. In quest’area è stata già fatta la ricerca di eventuali fusti tossici nell’area della discarica e abbiamo chiesto maggiori informazioni alla magistratura che sta indagando. Abbiamo complessivamente a disposizione circa 10 milioni di euro per le bonifiche, di cui 6,4 milioni già stanziati per quest’area”.

Refrigeri, in conclusione, ha ribadito che le indagini svolte fino ad ora non hanno rilevato la presenza di rifiuti radioattivi negli invasi della discarica.

Teresa Petrangolini (Per il Lazio) ha suggerito di usare l’istituto della partecipazione al processo che consente a cittadini e associazioni di essere informati fin dalla fase delle indagini: “Dobbiamo verificare se la Regione possa utilizzare questo strumento”.

“Al di là delle dichiarazioni di Schiavone – ha ribadito Pernarella – i risultati dei rilievi dell’Arpa dimostrano un elevato livello di inquinamento, in particolare delle acque del fiume Astura, inquinamento dannoso sia per la popolazione che per i prodotti agricoli. La Regione deve intervenire subito”.

Il presidente Panunzi ha ribadito “la necessità di fare chiarezza, fornendo dati certi, evitando ogni tipo di allarmismo, ma tutelando al tempo stesso i cittadini. Servono un’indagine epidemiologica e il monitoraggio continuo. Subito dopo la sessione di bilancio, metteremo in calendario un’audizione con l’Arpa e la Asl”.

“Se questa è la situazione – ha replicato Simeone – dobbiamo convocare immediatamente Arpa e Asl”.  D’accordo anche Cangemi: “Se questa fosse la verità l’assessore convochi subito i sindaci per vietare l’irrigazione”.

L’assessore Refrigeri ha ribadito che la falda è monitorata dal 2005: “Il progetto di bonifica che stiamo mettendo in campo riguarda proprio la mitigazione della contaminazione dell’acqua”.

Da parte sua l’assessore alla Sicurezza, Concettina Ciminiello, ha ricordato che le dichiarazioni di Schiavone sono oggetto delle indagini della Direzione distrettuale antimafia: “Sono state fatte anche indagini ambientali. La Regione, per quanto riguarda Borgo Montello – ha proseguito Ciminiello – ha promosso l’istituzione di un tavolo per la trasparenza. Per il resto dobbiamo aspettare la conclusione delle indagini”.

Il presidente Favara, a conclusione dell’audizione, ha parlato “di elementi di grande preoccupazione che sono emersi nel corso di questa audizione. Servono riscontri precisi alle dichiarazioni di Schiavone”.

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