Roma: Vertenza “Sistema Bonifica Lazio”

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Le Segreterie regionali del Lazio di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil, a seguito del perdurare delle grave situazione finanziaria di alcuni Enti di Bonifica del Lazio, hanno richiesto un incontro urgente al Presidente della Regione Lazio  Nicola Zingaretti, all’Assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri, all’ Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca  Sonia Ricci, al  Presidente ANBI Lazio Pasquale Conti e al Direttore ANBI Lazio Natalino Corbo, per analizzarne le cause ed individuare soluzioni. In particolare il Sindacato ha fatto  riferimento alla mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori del Consorzio di Bonifica di Latina e a quello di Rieti; rischio per gli attuali livelli occupazionali;  rischio per le attività consortili che potrebbero non più essere garantite; situazione questa, afferma il Sindacato, riconducibile prevalentemente   ai  mancati   pagamenti,  da parte   della Regione Lazio, dovuti per lavori di Manutenzione PIR ” Opere di Bonifica di Preminente Interesse Regionale” e SPM “Servizio Pubblico di Manutenzione opere di  Bonifica”. Ricorda Il Segretario generale della Fai-Cisl del Lazio Ermanno Bonaldo  che i crediti  per lavori eseguiti dai  Consorzi, relativi a PIR e SPM non pagati dalla Regione Lazio, al 31/12/2013, ammontano a circa 33 milioni di Euro a cui si aggiungono gli  anni 2014-2015. Ricorda, inoltre, Bonaldo,  che in occasione dell’incontro con l’Assessore Fabio Refrigeri del 14 gennaio 2015, lo stesso  aveva fatto proprie le istanze del Sindacato impegnandosi a trovarvi soluzione nelle more della nuova Legge di riordino del Sistema dei Consorzi di Bonifica del Lazio. In particolare nel Verbale veniva assunto da parte dell’Assessorato l’impegno a tutelare il personale occupato  e a garantire la regolarità delle retribuzioni e delle attività consortili. Il Sindacato, richiesta di incontro, esprime grande preoccupazione, non solo per i lavoratori occupati, ma anche per l’indotto e più in generale  per l’intero tessuto sociale ed economico della Regione.  

 

Ermanno Bonaldo, nel sua relazione,  in occasione della riunione del Coordinamento regionale Bonifica della Fai-Cisl del Lazio, nel premettere  che sono  400 i Lavoratori della bonifica del Lazio,  tutti impiegati e tecnici altamente specializzati di Enti  di sussidiarietà voluti dalla Legge Serpieri, che mette insieme pubblico e privato, ha affermato con forza  che questi lavoratori non possono essere più umiliati nella loro dignità come  persone e come  lavoratori; Il Sistema Bonifica del Lazio necessita di risposte concrete e risolutive non più procrastinabili.  Bonaldo ha fatto alcune osservazioni che hanno avuto l’intento di fare chiarezza sugli Enti Consortili:

 

Si parla dei costi dei Consorzi di bonifica, ma si dimentica che la Legge Reg. n. 53 che regolamenta la loro funzionalità demanda alle Province – attraverso le ATO – e alla Regione la stipula delle convenzioni che poi serviranno a gestire al meglio il mantenimento e la sopravvivenza del Territorio del Lazio che, ricorda Bonaldo,  è uno tra quelli a più alto rischio idrogeologico in Italia.

 

I Lavoratori dei Consorzi sono sempre presenti ma non visibili come altri operatori di Associazioni di volontariato, perchè nessuno elogia e riconosce mai il ruolo dei Lavoratori della bonifica? Uomini che hanno lavorato senza tregua, oltre 40 ore di seguito, ad esempio il 17 marzo del 2011 quando il resto dell’Italia festeggiava il 150° e loro erano impegnati in Provincia di Latina dove si era allagata la Via Appia per l’esondazione del fiume Sisto. Lavoratori che, non preoccupandosi di dover timbrare il cartellino, si sono adoperati a mettere in sicurezza il loro Territorio anche sotto la neve nella tragedia di Frosinone. In quei giorni di tutti si parlava tranne di chi stava in prima linea sugli escavatori!

Continuando poi con altri esempi più recenti quali l’allagamento del Viterbese e  quello del reatino.  Loro sono lì a lavorare! Eppure sono invisibili. Svolgono il proprio dovere come è giusto che sia, ma il loro orario di lavoro non termina fino a che non rientra l’emergenza.

Come Fai Cisl Sindacato dell’agroalimentare, siamo convinti, prosegue Bonaldo,  che la L. Reg. 53 debba essere rivista. Noi siamo disponibili a collaborare attivamente perché le Leggi o si applicano o si cambiano, di sicuro non si possono eludere! Sui Consorzi si deve e si può investire; il nostro Territorio va salvaguardato e protetto – conoscendo meglio e valutando quanto sia importante l’impegno che questi lavoratori svolgono in ogni condizione climatica a tutela del nostro Territorio, dei consorziati e di coloro che vi abitano e lavorano.

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