La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo sulla tragedia che ha colpito i familiari del 15enne di Santi Cosma e Damiano, che secondo quanto emerso pare che si sia tolto la vita a seguito di atti di bullismo o istigazioni al suicidio. Le Indagini sono in corso e non è esclusa una visita presso la scuola che frequentava il ragazzo finanche quelle precedenti. Il ragazzo si chiamava Paolo, aveva 15 anni, residente con la famiglia a Santi Cosma e Damiano. Il giovane è stato trovato morto nella sua cameretta l’11 settembre 2025. La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio. È stata disposta l’autopsia per verificare nei dettagli le cause del decesso. Sono stati sequestrati i telefoni del ragazzo e di alcuni suoi coetanei, per controllare messaggi, chat e ogni traccia che possa ricostruire le sue condizioni emotive, le relazioni e gli atti di bullismo subiti. Il fratello ha scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Valditara e a Papa Leone 14°e al Presidente del Consiglio Meloni, affermando che Paolo era da anni vittima di atti di bullismo: insulti, scherzi offensivi, messaggi pesanti. Un messaggio evocativo è emerso, la sera prima del suicidio, Paolo avrebbe scritto ai compagni di scuola di “conservargli un posto in prima fila”. Non è chiaro se siano già state formalizzate accuse contro la scuola che frequentava al momento, né contro quelle frequentate in passato. Non ci sono fonti che confermino che la scuola sia stata inserita come indagata. Nemmeno è stato confermato ufficialmente che la scuola abbia omesso risposte specifiche alle segnalazioni fatte dai genitori, anche se la famiglia sostiene che ci siano state richieste di aiuto ignorate. Non è noto con precisione quanti coetanei siano coinvolti nelle indagini né quanti messaggi/chat al momento risultino effettivamente costruttivi per individuare responsabilità penali. “Ouesta tragedia scrive il fratello, non rappresnta un caso isolato, ogni episodio rimasto senza risposte adeguate, è un fallimento che pesa non solo sulle famiglie colpite, ma sull’intera società”

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