Stefanelli: “Non ci sono soldi per i bisogni dei cittadini ma per l’amministrazione sì”

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Il Capogruppo di Minturno Cambia, Gerardo Stefanelli, dichiara quanto segue:

Ho scritto al Collegio dei Revisori dei Conti circa la legittimità di alcune determine con cui il responsabile del servizio contenzioso ha pagato le fatture di due avvocati che avevano difeso alcuni dipendenti, poi assolti, in procedimenti davanti all’autorità giudiziaria. Si tratta a mio avviso di debiti fuori bilancio perché riferiti al periodo compreso tra il 2010 e il 2012, pertanto per essere liquidati dovevano preventivamente essere riconosciuti dal consiglio comunale. Queste determine hanno una legittimità dubbia perché sottraggono una competenza esclusiva all’Assise comunale e violano i principi cardine dell’agire amministrativo e del piano anticorruzione. Decidere ad libitum quali e quanti debiti pagare contrasta infatti con l’obbligo di parità di trattamento tra tutti i creditori dell’ente locale. Ci sono avvocati professionisti e imprenditori che sono da anni debitori del Comune di Minturno e aspettano in silenzio di vedere riconosciuto e liquidato il proprio corrispettivo, come a ad esempio i tecnici che si sono occupati dell’istruzione delle pratiche di condono negli ultimi anni e che sono stati costretti a urlare la loro verità in una dura ed amara nota nelle settimane precedenti’. Tra l’altro questi pagamenti svelano tutta la fragilità della motivazione con cui gli attuali amministratori giustificano il perdurare di alcune problematiche: ‘non ci sono i soldi’, questa la frase che molti, ma non tutti evidentemente, si sentono rispondere dagli amministratori. Non ci sono i 25mila euro per chiudere la variante generale al piano regolatore, non ci sono i 30mila euro necessari a riparare l’impianto antincendio del plesso di Via Balbo, non ci sono i soldi per le utenze dei Circoli Anziani. Insomma, i soldi escono solo quando ce n’è veramente bisogno, per i bisogni dell’amministrazione naturalmente, per i cittadini invece c’è sempre tempo per aspettare. In molti casi inutilmente.

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