Sud Pontino: Consorzi di bonifica del Lazio. Servizi essenziali garantiti in tutta la regione, tranne nel Sud Pontino

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Il 28 Marzo scorso in una nota di AGRTV,  la web tv del litorale romano interamente visualizzabile in diretta streaming, Andrea Renna, direttore di Anbi Lazio, Associazione nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, ha ringraziato quanto in tempi di Covid i Consorzi di Bonifica pur vivendo una stagione primaverile drammatica, hanno garantito la prosecuzione delle attività. In questo periodo inoltre (sempre nella nota n.d.r), si attivò l’irrigazione anche nella piana di Tarquinia e nell’Agro Romano e soprattutto pronti per interventi anche in Ciociaria, a Rieti e a Viterbo. Tutto questo a garanzia di cibi di qualità e sicurezza idrogeologica. Secondo il novero delle attività essenziali infatti, anche le attività dei Consorzi di Bonifica, sono rientrate in quel parametro, pertanto i servizi sono garantiti. E’ giusto quindi rivolgere sentiti ringraziamenti a tutti gli operai e ai dipendenti della filiera che con le dovute accortezze e i dispositivi di protezione previsti dal Governo nei vari decreti, continuano a svolgere interventi di riparazione, manutenzione ecc., a sostegno della produzione agricola del Made in Lazio, anche in questo  periodo di estrema criticità. Tutto ciò a monte delle situazioni sicuramente diverse  che si possono riscontrare nei territori di Rieti, Viterbo o nell’Agro Romano e nella Piana  di Tarquinia, per i quali sono state accolte le istanze delle Associazioni professionali di categoria, con la conseguente nascita del “Consorzio Litorale Nord”. Attiva anche 365 giorni l’anno l’irrigazione interrottamente nei territori di Latina e Fondi per consentire le coltivazioni di ortaggi in serra. Insomma tutto si svolge in funzione del buon raccolto. Situazione rassicurante anche nei territori di Anagni, Sora e Valle del Liri che sebbene si è riscontrato un esiguo calo della portata dei fiumi rispetto allo scorso anno e il controllo effettuato sulle tubature, rimane aperta un allerta in caso di richiesta da parte delle Aziende per il periodo estivo. In sostanza, secondo Andrea Renna, tutto il sistema sta lavorando  per poter funzionare al meglio, a fronte di una stagione estiva che nonostante tutto lascia aperti molti dubbi, soprattutto riguardo le eventuali mancate precipitazioni nel periodo primaverile. Un quadro pressoché ottimale se fra le tante situazioni elencate ci fossero anche buone notizie sullo stato dei terreni del Sud Pontino e soprattutto osservare la tranquillità delle Aziende Agricole che operano sul territorio. Un territorio decisamente nemmeno nominato da Andrea Renna. Una sorta di “Tabu” come se il Sud Pontino fosse frutto di una fantasia fiabesca o un territorio presente solo sulle carte. Sono anni ormai che molte Aziende agricole del territorio del Sud Pontino devono fare i conti con la mancanza di acqua. Crollato il ponte di trasporto dell’Acqua dalla Campania al Lazio Sud, di proprietà del Consorzio Aurunco di Bonifica, tranne alcune Aziende che irrigano i campi attingendo acqua, piegate al contenuto dei pozzi, il restante versa nelle condizioni più disparate e disperate. Infatti ovunque si notano campi incolti pescheti e vigneti ormai secchi, non si nota più la coltivazione del mais, dei pomodori ecc.. Qui non vi sono garanzie di intervento. Qui non c’è proprio l’acqua e ancora non si ha menzione di ipotetici interventi in futuro. Le uniche preoccupazioni sono note sopra. Secondo Andrea Renna direttore di Anbi Lazio, Associazione nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue: “grazie allo sforzo degli operai in tutto l’ambito regionale si continuano a garantire le condizioni per produzioni agricole di qualità che in questo brutto periodo dobbiamo tutti privilegiare quanto più possibile negli acquisti per dare risposte alle imprese agricole già pesantemente colpite dalla crisi, ora acuita dalla emergenza sanitaria (n.d.r.)”. Questa la conclusione di Renna nell’articolo di “AGRTV”, di cui sono stati sottolineati alcuni punti. Non vi è alcun accenno dell’ormai nota crisi agricola del Sud Pontino, un settore in ginocchio da molti anni e con la scure sul capo per l’ultimo colpo mortale. Una situazione singolare quella del Sud Pontino, giusto il contrario di quanto si manifesta sopra. Secondo quanto appreso dalla “Coldiretti” ufficio di Formia vi sono progetti ancora in  fase di dibattito per ipotetici allacciamenti idrici con il Consorzio idrico di Fondi che comporta onerosi lavori di ripristino delle vecchie tubature o la collocazione di altre nuove. L’accorpamento degli operai del consorzio di bonifica di Sessa Aurunca, le concessioni del Demanio per il prelievo dell’acqua dal Fiume Garigliano ecc . In conclusione fra “Ciccio e Caio” si tira al rilancio e di sicuro il gioco non sarà breve, ma a farne le spese rimangono sempre gli agricoltori del Sud Pontino con l’aggravante del danno non riconosciuto per via della quotazione inferiore al 75% di quanto subito. Oppure la discrepanza di estensione delle aree misurate in Ha (ettaro) a partire dalla piana di Fondi a discapito di quelli del Sud pontino misurati in Mq (metriquadrati), che fanno la differenza.

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