TEATRO PER L’ASCOLTO: AL VIA LA II FASE

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Da lunedì 13 Gennaio parte la II fase del progetto “Teatro per l’ascolto” che, dopo le visite guidate al museo archeologico e alla biblioteca comunale di Formia, entra nel vivo con i laboratori teatrali nelle scuole, vero cuore del progetto.

Promosso dal Teatro Bertolt Brecht di Formia e finanziato dalla legge 328/2000 dei piani di zona distretto Formia – Gaeta, “Teatro per l’ascolto” coinvolge  nove comuni isole comprese (Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Spigno, Castelforte, SS. Cosma e Damiano, Ponza, Ventotene) e 14 istituti comprensivi e circoli scolastici (I.C. Giosuè Carducci e I.C. Principe Amedeo di Gaeta, I.C. Dante Alighieri Formia – Ventotene, I.C. Vitruvio Pollione, I.C. Pasquale Mattei, primo e secondo circolo didattico di Formia, circoli Minturno 1 e Minturno 2, I.C. Castelforte, I.C. Rossi- Fusco di SS. Cosma e Damiano, I.C. Pisacane di Ponza, I.C. Itri).

Tra attori, scenografi, registi, burattinai e musicisti circa 15 saranno i professionisti coinvolti nei laboratori che per la IX annualità porteranno i ragazzi a realizzare un piccolo, grande sogno: mettere in scena uno spettacolo.

I 1000 studenti coinvolti lavoreranno su un intreccio comune: il magico mondo della favole dei fratelli Grimm, le storie che hanno accompagnato l’infanzia dei più grandi e che continuano a far sognare i più piccoli, da Hansel e Gretel a Cappuccetto rosso fino al Principe Ranocchio.

Quest’anno, inoltre, “Teatro per l’ascolto” sosterrà anche l’impegno di “Save The Children” all’interno del progetto Praesidium: grazie ad una donazione mensile si contribuirà a rafforzare la protezione dei minori migranti che arrivano in Italia via mare, siano essi soli o accompagnati da genitori.

““E’ stato ed è un progetto pilota. È uno dei pochi casi nazionali in cui sono stati messi in rete scuola,teatro, comuni ed ASL con una grande continuità nel tempo e con grandi ricadute sul territorio. Da nove anni più di mille ragazzi lavorano in un territorio variegato sentendosi parte di un unico progetto. La prima volta che abbiamo messo mano a questa idea ci siamo immaginati l’area del distretto come quando i veneziani hanno visto Venezia la prima volta: tante isole diverse. Il teatro poteva essere ed è stato un ponte per unirle” – afferma il direttore artistico del teatro Bertolt Brecht Maurizio Stammati – “Volevamo che ogni ragazzo partecipasse ad un progetto che coinvolgeva non solo lui, la sua classe e la sua scuola ma tutti i ragazzi di tutto il territorio. Questa è per noi la prevenzione al disagio: non creando ghetti ma lavorando insieme ad un progetto comune”.


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