Teatro Sottoscala9 Latina: Rassegna teatrale dal 19/1/14.

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bluDopo il successo della prima stagione ritorna la rassegna PET’S9 2014: Performance teatrali terapeutiche al Circolo Arci Sottoscala 9. La direzione artistica della manifestazione, che inizierà domenica 19 gennaio e terminerà alla fine d’aprile, è in continuità con quanto fatto l’anno precedente; portare nella provincia di Latina alcuni esempi di quello che è l’eccellenza del  teatro d’avanguardia e di ricerca oggi in Italia: Spettacoli “piccoli”, pensati per poter essere allestiti in spazi non convenzionali, come appunto il Sottoscala9, a Latina, Via Isonzo 194.  Ingresso ore 19:00, inizio spettacolo ore 19:30. A seguire cena a buffet dalle ore 20:30, ingresso con tessera arci 2014 8 € under 35 (compreso acqua e cena a buffet) ingresso 10 € over 35 (compreso acqua e cena a buffet). Promozione abbonamento 7 spettacoli: 60 € over 35 50 € under 35. Per info e prenotazioni: 3292068078 – 3397145977. L’appuntamento con lo spettacolo di domenica 19 gennaio è #TESSUTO della Compagnia Cascina Barà. Immagini e visioni di una ragazza in cerca di sua madre in un paese straniero compongono uno spettacolo basato sull’interazione fra recitazione, disegno dal vivo e musica live. I tre aspetti sono a tal punto compenetrati che non possono sussistere l’uno senza l’altro e creano un equilibrio sottile che attraversa l’azione teatrale, l’improvvisazione e la performance visuale. Le immagini proiettate che compongono la scenografia sono guidate ed animate da un artista dal vivo attraverso una tavoletta grafica, spaziando dal semplice segno fino a raggiungere un certo grado di complessità. Contemporaneamente il musicista interagisce attraverso brani preregistrati ed interventi acustici dal vivo di basso e chitarra. La protagonista racconta la storia sua e della madre, legge il diario sul tessuto, ricorda, crea immagini e cantilene mentre la scena si trasforma sotto gli occhi dello spettatore e segna il mondo interiore del personaggio. Un esperimento, un monologo ma non troppo: la musica, il diario di tessuto ed il disegno si alternano come personaggi che accompagnano l’attrice, la provocano, mutano il suo stato d’animo o seguono il suo racconto. La scena si satura di sensazioni e di poesia, per poi trascinare con modalità espressive diverse gli spettatori in un abisso d’ombre e poi di nuovo su in alto verso immagini poetiche sfuggenti. Un tipo di teatro sociale che indaga due ordini di conflitti contemporanei: l’esclusione dello straniero che trova la sua deriva nell’annientamento dell’individualità, e l’impossibilità di comprendere in pieno il punto di vista dell’altro all’interno di un rapporto intergenerazionale, in specifico quello tra madre e figlia. Teresinha è un’immigrata che lavorava in Italia come sarta, scomparsa misteriosamente. Fin da piccola collezionava parole e stava costruendo un diario-patchwork. Mia, sua figlia, ha affrontato un lungo viaggio per cercarla. Un viaggio in cui si è persa ed ha scoperto se stessa, ma ancora non conosce a fondo le sue origini, ha bisogno di costruire un nesso fra la persona che è ed il suo passato. Mia racconta la storia di sua madre dal momento in cui ritrova il diario di tessuto all’arrivo in casa sua, ma la casa è vuota. L’assenza di sua madre continua ad essere una specie di persecuzione ineluttabile. Leggendo il diario scopre parti di se stessa ed inizia a conoscere più a fondo la storia di questa donna che non ha mai potuto occuparsi di lei: la durezza della sua vita, la fuga, la violenza, la miseria. La sarta operaia è sempre vissuta in clandestinità, incastrata in un mondo sospeso, che non si trova né nella sua patria d’origine né in quella che la accoglie per lavoro. Il patchwork è incompleto e Mia decide di finirlo, ma si punge con un ago e inizia a dissanguarsi, prova a fermare l’emorragia, ma non ci riesce come per un lento, malvagio incantesimo. Le manca una parola, uno scopo; le manca sua madre. Dovrà prendere delle decisioni… Questo esperimento è frutto dell’incontro di persone dedite ad attività artistiche diverse e con background differenti, che hanno lavorato alla sua realizzazione come trovandosi in uno spazio pubblico astratto, poroso, privo di confini e di restrizioni categoriche. Un lavoro lungo, fatto di presenze e distanze che hanno permesso ad ognuno meditazione e maturazione delle singole scelte, sia organizzative sia estetiche. Ciò ha costruito ad uno sconfinamento, laddove possibile, l’uno nel campo dell’altro per dare maggior forza e fluidità al risultato. Ne nasce una regia collettiva, un lavoro corale sul testo, un Collettivo che ha sede nello spazio ideale della Cascina Barà, una specie d’isola che c’è e non c’è.

 

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

9 febbraio: AB HOC ET AB HAC di e con Daniele Parisi. Un vero e proprio viaggio nell’ipocondria e nelle ossessioni che riguardano da sempre l’essere umano alle prese con il  concetto di “Salute”. Un susseguirsi di situazioni e  personaggi esilaranti che di fronte alla malattia  smarriscono la razionalità, divenendo inconsapevolmente  ridicoli.

2 marzo: REQUIEM FOR PINOCCHIO della compagnia Leviedelfool – I capitolo della Trilogia dell’Essere. Requiem for Pinocchio prende a pretesto il personaggio di Pinocchio per porsi una domanda per noi fondamentale: cosa significa oggi essere umano. Il lavoro, l’emancipazione, il pregiudizio e la possibile libertà rispetto agli schemi sociali prestabiliti, un’analisi attenta e reattiva rispetto ad un evento rilevante della vita di questo personaggio: la scoperta dell’esistenza.

16 marzo: PADRONI DELLE NOSTRE VITE Una produzione Sciaraprogetti in collaborazione con Studio Nois con Ture Magro. Tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari. Pino Masciari, imprenditore tra i più importanti del Italia meridionale, decide di non cedere alle richieste estorsive di ‘ndranghetisti e politici e dopo anni sì minacce e soprusi denuncia i suoi estorsori. Una vita vissuta nella lotta continua per l’affermazione dei propri diritti d’imprenditore, d’uomo e di padre. ”Padroni delle nostre vite” con un operazione di puro teatro, ci accompagna in un viaggio emozionante e a tratti sconvolgente.

30 marzo: BLU di Laura Forti regia di Giampiero Judica con Linda Caridi. Testo poetico e duro, Blu è una drammaturgia densa, una tessitura non comune tra dialetto siciliano e lingua italiana. Un’educazione sentimentale drammaticamente e anche tragicamente contemporanea che fa i conti, senza mai distogliere lo sguardo e soprattutto senza mai farlo distogliere a noi, su un’identità femminile offesa e che non accetta più di essere offesa. “Linda Caridi: recita con il corpo, assume movenze, espressioni, posture per rafforzare l’espressività dei personaggi. Non si limita a dire le battute, ma elabora i personaggi attraverso un vocabolario espressivo Linda Caridi è brava, vale la pena tenerla d’occhio.

13 aprile: LA RIVINCITA DEL CALZINO SPAIATO Pensieri di una mamma POST moderna, Regia: Alessandra Frabetti con Anita Giovannini e Alessandra Frabetti. La rivincita del calzino spaiato è un inno alla non perfettibilità della vita, alla levità dotata di peso di certe piccole e grandi riflessioni al femminile e affianca aneddoti ironici ad altri  in cui domina un pungente e riflessivo sarcasmo.

27 APRILE: RI-EVOLUTION della Compagnia DEMIX con Beatrice Fedi,  Roberta Mattei, Francesca Ceccarelli. Questo spettacolo parla delle donne, certo, ma con i loro gesti, le loro voci, le loro parole, parla agli uomini tutti e lo fa mostrandoli al loro peggio, come uno specchio per la prima volta veramente sincero. “Video arte e musica divengono così innanzi tutto elementi che ricreano lo spazio, in una logica che richiama quella delle performance e delle installazioni d’arte contemporanea”.

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