Un successo staordinario per il corto teatrale “Giuditta, ovvero le quattro stazioni di una guerra”.

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CULTURA: Un palcoscenico minimalista e pochissime luci ad illuminare un orizzonte in cui la scenografia viene creata dal celebre quadro di Artemisia Gentileschi in cui Giuditta decapita Oloferne.

Il Corto Teatrale, “Giuditta, ovvero le quattro stazioni di una guerra”, che porta la firma di Gianluca Paolisso è uno spaccato del mondo antico che, tuttavia, sembra non essere lontano dalla realtà che ci circonda, un panorama fatto di guerre di conquista, uomini assetati di potere e gesti di sangue in cui si muove “Giuditta”, interpretata magistralmente da Daria Contento.

Uno spettacolo in cui i monologhi dell’eroina biblica sembrano diventare dialoghi quando si rivolge all’immagine del capolavoro della Gentileschi che sta li come muto spettatore.

Danza e monologhi catturano l’attenzione degli spettatori, che vengono catapultati all’interno di uno scenario tanto minimalista quanto intenso ed attuale, quello scenario dove il gesto estremo di Giuditta prova a dar pace a quello stupro che non trovò mai giustizia ed alla successiva raffigurazione di donne forti e indipendenti, ma anche e soprattutto ad una storia biblica fatta di guerre, prevaricazione e sangue; non solo la storia che precorre la realizzazione di un’opera d’arte, ma anche i temi di stretta attualità che la rendono immortale, spiega il regista.

Un successo che parte da lontano, dal Festival “AD ARTE” di Calcata, passando per gli applausi del Teatro Hamlet di Roma e dal Teatro San Prospero di Reggio Emilia, fino ad arrivare in provincia di Latina, al Museo del Brigantaggio di Itri, ma il cammino di “Giuditta, ovvero le quattro stazioni di una guerra” e degli altri corti teatrali che andranno a comporre il progetto “ANTICOTESTAMENTO”, portato avanti dalla C. T. Genesi poetiche, continuerà il suo cammino il prossimo 20 ottobre alla Sala Baldini del Teatro di Santa Maria in Campitelli a Roma, avvalendosi della preziosa collaborazione dell’Associazione Tota Pulchra e della Città del Vaticano.

di Enrico Duratorre

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