A Bassiano si disegna una nuova politica per lo sviluppo

Bassiano è stato scelto dalle Associazioni dei Comuni del Lazio per riflettere sul modo con cui realizzare nuove opportunità di lavoro per i giovani e rispondere così al disagio diffuso e all’incertezza nei riguardi del futuro che oramai sempre più diffusamente attraversa il mondo degli adulti e influenza pesantemente i giovani. Il convegno è stato sponsorizzato dall’Associazione dei Formatori Italiani della Scuola (AIF), dal Dipartimento della famiglia della Presidenza della Repubblica, e da Dipartimento formazione-istruzione e occupazione della Regione Lazio.

Nell’auditorium del palazzo comunale, il sindaco Domenico Guidi e Vincenzo Petruccelli, il vicesindaco di Santi Cosma e Damiano, nonché presidente dell’associazione dei Comuni della provincia di Latina (SER.A.L.) hanno voluto raccogliere elementi di riflessione importanti e discutere con gli astanti sulle prospettive future e sulle ipotesi su cui basarsi per perseguirle.

Il disagio è oramai palese, una ricerca realizzata su un campione di 4.000 persone tra adulti e giovani ha mostrato che gli adulti sono più pessimisti dei giovani circa il futuro e i giovani non trovano interlocutori adeguati per essere aiutati a trovare alternative che possano motivare il loro impegno nello studio e nella ricerca di lavori nuovi. L’unica alternativa sembra essere la fuga dal luogo di residenza e la ricerca di un lavoro altrove, oppure il rifugio nel gruppo amicale o nella famiglia in attesa che qualcosa cambi, che la crisi venga superata.

“Eppure” – dice Guidi – “il tesoro a cui attingere è sotto i nostri piedi, la ricchezza sta nella nostra terra, negli ulivi che possiamo recuperare, nella storia che possiamo valorizzare, nell’ambiente della montagna che possiamo offrire ad un turismo colto e attratto dalla natura”.

Per valorizzare però il patrimonio che i territori detengono e per offrirli ad un pubblico che ha disponibilità di spesa e di investimento, “servono competenze e la forza che solo una larga unione di interessi locali e un’associazione coesa di Comuni, può garantire” – ha sostenuto il presidente di SER.A.L. .” I Comuni che si sono andati associando a partire dal 2004 in avanti in SER.A.L. hanno avuto la dimostrazione che uniti si vince! Anzi ora stiamo sperimentando da circa un anno una collaborazione ancora più ampia realizzando dei progetti definendo alleanze con le altre tre Associazioni di Comuni del Lazio simili: SER.A.F. , SER.A.R. e AS.TE.R.” , egli ha aggiunto.

La forza dell’unione ed della cooperazione è una leva importante e la competenza progettuale è altrettanto importante, serve però anche una strategia da condividere e una organizzazione capace di perseguirla, a costo di strutturarla con la progressività delle risorse economiche disponibili e dell’apprendimento delle comunità locali.

Il prof. Renato Di Gregorio, che è uno degli maggiori esperti italiani di organizzazione, è stato manager in grandi aziende italiane e ha insegnato Organizzazione all’Università di Cassino,  ha approfondito la strategia che oramai le quattro associati di Comuni del Lazio hanno messo a fuoco e stanno portando avanti con sempre maggiore convinzione.

“Le Associazioni” – egli ha sostenuto – “hanno sperimentato una logica organizzativa che ha preso poi il nome di “organizzazione territoriale” e che consente di considerare i cittadini membri di una organizzazione che punta a crescere e a ricompensare i suoi membri, una organizzazione articolata in aree che perseguono traiettorie di sviluppo distintive ma che possono contare su strutture e servizi di supporto comuni a più basso costo complessivo e ad altissima qualità unitaria.”

In questa organizzazione, l’alleanza tra le Amministrazioni comunali e le scuole, le associazioni culturali, religiose e sportive, diventa essenziale per costituire una comunità educante capace e interessata a far crescere i giovani, a valorizzare gli anziani e ad assicurare gli adulti in età di lavoro.
Le Amministrazioni devono però anche scommettere sulla potenzialità dei giovani di creare lavoro nuovo e facilitare questo nuovo compito attrezzando luoghi di aggregazione attrezzati che consentono di sviluppare progettualità e innovazioni costruttive e mettendo a loro disposizione maestri di vita che sappiano incoraggiare e sostenere le nuove progettualità con la forza della dignità e dell’esempio che sono in grado di offrire.

“La nostra Associazione SER.A.L. ha infatti costruito già tre laboratori ed altri ancora se ne vanno realizzando per ospitare i giovani e dare loro un’opportunità nuova di sperimentazione e progettualità assistita” – ha detto Petruccelli – “ e so che anche le altre tre Associazioni di Comuni le stanno realizzando similmente alle nostre.”

“In questi laboratori abbiamo formato un numero elevato di giovani e alcuni di essi sono risultati così motivati che abbiamo avuto la possibilità di aiutarli a costituire delle Associazioni giovanili che adesso cominciano a lavorare sul territorio e per il territorio”  – ha detto Maria Mancini che come Impresa Insieme segue in modo particolare i giovani e il lavoro che le quattro Associazioni vanno facendo, assieme alle Scuole, per educare e formare i giovani. Erano infatti presenti nell’Auditorium i presidenti delle prime quattro Associazioni Giovanili costituite nel corso del 2013 nell’ambito di questa strategia condivisa: l’Associazione Accompagna (in SER.A.L.) , L’Associazione Ti Accompagno (in SER.A.F.), l’Associazione Cose Nuove (in AS.TE.R) e l’Associazione Laboratorio Sabina (in SER.A.R.). Ognuno di loro ha raccontato la propria storia e i progressi, ma anche le criticità delle fasi iniziali della loro attività, soprattutto quella di riuscire a passare da una logica di volontariato ad una logica d’impresa che deve portare necessariamente a ricompensare il lavoro dei propri soci/lavoratori.

In queste associazioni la progettualità è fondamentale. Su questo aspetto è intervenuta la prof.ssa Ivetta Ivaldi dell’Università di Roma La Sapienza, la quale ha dovuto ammettere con dispiacere che la competenza  necessaria a progettare è molto sottovalutata nella Scuola e all’Università e che invece va sviluppata proprio per mettere in grado i giovani di progettare il proprio futuro e il proprio lavoro. “La metodologia della formazione-intervento è molto efficace per far apprendere come si deve sviluppare un progetto e come si ragiona per trovare soluzioni praticabili che diano gambe alle buone idee, anche se è sempre molto difficile ottenere dagli studenti e dalle loro famiglie la comprensione sufficiente che l’apprendimento è uno sforzo che va messo in conto e apprezzato, non respinto e contrastato.” La prof.ssa della Scuola di Cori che è intervenuta ha apprezzato questo approccio e ha fatto tutti riflettere sul fatto che l’innovazione nella Scuola richiede forse vitali e pressione sociale che faccia superare le criticità della quotidianità di gestione.

L’ultimo argomento messo in campo è stato poi quello delle modalità con cui attivare “la domanda”. Ci si è chiesto cioè come attrarre un turismo colto e consapevole sui territori per condividere la fruizione dei loro tesori culturali, ambientali, storici, enogastronomici , umani .
Anche qui la “ricetta” delle Associazioni è sembrata originale. “I Turisti noi li andiamo a interessare laddove vivono” ha sostenuto il prof. Di Gregorio. “Per questo motivo stiamo realizzando con i Paesi dell’Europa, a partire dai gemellaggi in essere, degli accordi di programma per definire dei piani di scambio del turismo che possano essere gestiti dai laboratori in cui operano le Associazioni giovanili di Paesi diversi” ha dichiarato la dott.ssa Martina Lilli, laureata in cooperazione internazionale, e che lavora con Impresa Insieme già da alcuni anni. “ Abbiamo messo a punto questa strategia dopo quasi due anni di sperimentazione con la Polonia e il 9 di ottobre di quest’anno abbiamo sottoscritto il primo accordo di sistema del genere. Ora lo stiamo esportando negli altri Paesi dell’Unione Europea, sotto l’egida del Ministero degli Esteri .” – ha aggiunto Di Gregorio.

Il sindaco Guidi, assieme all’assessore Giovanna Coluzzi che ha organizzato il Convegno, ha concluso i lavori con molta soddisfazione, anche per la partecipazione attiva degli intervenuti.

Egli ha voluto dare immediata consequenzialità al dibattito che si è sviluppato invitando la segreteria dell’Associazione SER.A.L. ad attivare a breve un programma di preparazione dei giovani del territorio che comprenda Bassiano, ma che coinvolga anche i Comuni limitrofi, che si è impegnato pubblicamente a riunire a breve, intorno ad un tavolo di concertazione comune.

 

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