A Formia apre Studio Atena, specializzato in tecniche di procreazione medicalmente assistita

Formia – Il 7 luglio, a Formia, in via Appia lato Napoli trav.5, dalle ore 12:00 sarà operativa la nuova sede di Studio Atena, specializzato in Medicina della Riproduzione.

Lo studio medico, che andrà a completare un servizio medico-sanitario ancora poco attivo nel golfo di Gaeta, si occupa di ricercare e analizzare le cause possibili di infertilità, proponendo, a seconda del caso, trattamenti personalizzati alle tante coppie che hanno difficoltà ad avere figli, assistendo la coppia in ogni fase del percorso che porta al concepimento.

Fanno parte dello studio il dottor Eugenio La Verde, ginecologo esperto in Medicina della Riproduzione, Endocrinologia ginecologica e terapia dell’infertilità di coppia, il quale effettua tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita di primo livello (IUI o inseminazione intrauterina) e di secondo/terzo livello Fivet/ICSI; la dottoressa Elisa Mogavero, psicologa psicoterapeuta, la quale, da anni accompagna la coppia e i singoli nel delicato percorso che inizia dal desiderio di un figlio fino, in caso di esito positivo, alla fase post parto, attraverso un supporto di counselling psicologico e di assistenza individualizzata; la dott.ssa Rosa Illiano Erbaio, Ostetrica, specializzata nell’ambito della infertilità che accoglie ed assiste la coppia nel percorso di PMA.

La procreazione medicalmente assistita comprende l’insieme di tutte quelle tecniche che comportano il trattamento di ovociti umani, di spermatozoi o embrioni nell’ambito di un progetto finalizzato a realizzare una gravidanza in coppie con problemi di fertilità.

In Italia, le tecniche di procreazione medicalmente assistita, sono regolate dalla legge 40/2004, successivamente modificata da alcune sentenze della Suprema Corte di Cassazione, che regola: l’accesso alle tecniche di PMA, non solo da parte di coppie infertili, ma anche da parte di coppie fertili portatrici di malattie genetiche; la diagnosi genetica preimpianto per la ricerca di eventuali anomalie geniche o cromosomiche nell’embrione; il ricorso alla fecondazione eterologa; il

congelamento (crioconservazione) degli embrioni prodotti in eccesso, che potranno eventualmente essere usati in un secondo momento, nel caso in cui il primo impianto non vada a buon fine o la coppia desideri altri figli.

Gianluca Matrullo – Responsabile Comunicazione

Atena Studio

Pubblicità