Il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ieri mattina, accompagnato dal Presidente del Consiglio comunale, da esponenti della Giunta e del Consiglio comunale di Acerra, da una delegazione di forze politiche anche non rappresentate in Consiglio comunale, da rappresentanti delle “mamme coraggio” e degli studenti acerrani che stanno protestando in questi giorni e dal Dott. Antonio Marfella, è intervenuto al tavolo tecnico convocato presso l’Assessorato all’ambiente della Regione Campania, per difendere le ragioni della città di Acerra. Ho chiesto io il 30 ottobre un tavolo tecnico sulle “ecoballe” provenienti da Coda di Volpe di Eboli e dirette all’inceneritore di Acerra: prendo atto che questo tavolo arriva solo dopo cinque giorni, conquistato dalla protesta civile di mamme e studenti. Per questo, ora che l’emergenza è soprattutto d’ordine pubblico, la discussione non può essere più tecnica. D’altronde un tavolo tecnico serio dovrebbe vedere, innanzi tutto, la presenza dei vertici e dei tecnici della sanità campana in considerazione che è di natura sanitaria l’emergenza del nostro territorio. Non è consentito più ragionare per pezzi e in pratica: mentre ci vorrebbero dimostrare la bontà di queste antiche “ecoballe”, nello stesso momento altri uffici regionali lavorano per autorizzare, con il parere contrario del Comune di Acerra, di tutte le sue Istituzioni e dell’intera Comunità, altri impianti privati della filiera dei rifiuti, dopo averne già autorizzato altrettanti, in barba all’elementare principio di precauzione. Ciò detto, siamo qui per ripetere la nostra netta contrarietà a che le “ecoballe” stoccate negli anni ad Eboli, o in qualsiasi altro posto, siano bruciate in un impianto autorizzato senza l’ordinario percorso di legge, con autorizzazione in proroga e con un rinnovo della stessa incardinata in una conferenza dei servizi nella quale abbiamo già fatto rilevare l’enorme conflitto d’interessi derivante dal fatto che il proprietario dell’impianto è lo stesso che lo deve autorizzare. Serve una cabina di regia unitaria, sulle problematiche ambientali e sanitarie e la sospensione immediata di tutte le autorizzazioni in corso per qualsiasi attività inquinante. Come già rilevato se oggi può andare in crisi l’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti della Regione Campania, è per responsabilità di chi non ha ascoltato per tempo, sottovalutandolo, l’avvertimento dell’Amministrazione comunale di Acerra che consapevole della sensibilità e della legittima preoccupazione di mamme, studenti, ed istituzioni civili e religiose, ha suggerito per tempo di evitare un “accanimento terapeutico” nei confronti della nostra città, che non può essere e non può restare l’unica soluzione alle crisi determinate da quei comuni che ancora oggi sono incapaci di raggiungere una raccolta differenziata con percentuali a due cifre o allo smaltimento di quanto accumulato negli anni per colpevole responsabilità di chi si è occupato, a vario titolo, dell’emergenza rifiuti in Campania. Se deve essere rimosso il blocco totale del conferimento delle “ecoballe” di Eboli, o provenienti da qualsiasi altra area della Campania, mi vedrò costretto a dover agire, pur nel rispetto delle leggi dello Stato, per ostacolare il trasporto ed il conferimento dei suddetti rifiuti utilizzando tutti i poteri che ho a disposizione nella qualità di Sindaco di questa Città: anche in questo caso la crisi campana, acuita, sarà responsabilità di chi non è capace di ascoltare la mia comunità.
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