Cassino: Oltre 1.300 aspiranti docenti dovranno ripetere la preselezione del concorso a causa di un problema informatico. Salta la prova TFA

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«Peggio di così non poteva andare». A dare la misura della crisi di nervi scoppiata ieri mattina all’Università di Cassino sono proprio i concorrenti. Tante le turbolenze che hanno caratterizzato una vicenda tutt’altro che serena. Così si legge sull’articolo a firma di Lorenzo Vita su Ciociaria Editoriale Oggi. Al punto che, nel corso della mattinata, è stato richiesto l’intervento della Guardia di Finanza, accorsa per sanare gli animi inferociti e soprattutto e prendere visione di quanto accaduto. Senza conseguenze, fortunatamente. Oltre 1.300 aspiranti docenti dovranno ripetere la prova preselettiva del Tfa (Tirocinio formativo attivo): il percorso scelto dal Miur per permettere agli aspiranti insegnanti di conseguire la specializzazione del sostegno.

Durante lo svolgimento dell’attesa prova, infatti, è saltato il sistema informatico: i tablet sono andati in tilt. Una stortura che ha innescato un problema dietro l’altro: alcuni concorrenti, infatti, hanno sollevato perplessità in merito ad alcune domande che hanno cominciato a ripetersi una dietro l’altra, «identiche a quelle somministrate nelle prove degli anni scorsi», riferiscono gli aspiranti docenti. Il che è apparso strano: martedì, primo appuntamento del mega concorso, è filato tutto liscio, senza intoppo alcuno.

Cronaca di una crisi di nervi
La giornata più lunga della inquieta sessione estiva dell’Unicas ha inizio alle ore 8. Il parcheggio del polo didattico della Folcara comincia a riempirsi di auto, prima poche decine, poi, minuto dopo minuto, sono diventate centinaia. Si saturano anche i parcheggi esterni, tra cui quello del Rettorato. Molte auto vengono lasciate in sosta anche lungo la strada: in poco tempo si genera il caos. Il capiente cortile dell’Università si riempie di migliaia di concorrenti in fila nei diversi gazebo, in attesa di essere dislocati nelle aule adibite alla prova. Situazione in apparenza normale, soprattutto quando bisogna accogliere migliaia di persone. Ma i problemi vengono strada facendo. Ore 9: comincia l’appello dei candidati, che iniziano a prendere posto. Il caldo di luglio non aiuta. L’ansia per le domande si mescola all’adrenalina: la tensione sale fino al culmine. Sono le ore 11, la prova ha inizio. Ma tutto comincia ad andare storto. I tecnici intervengono, non riescono a venire a capo del problema. Prova sospesa. I candidati si spazientiscono, qualcuno comincia a sentirsi male – nulla di grave, fortunatamente l’Ateneo ha predisposto un servizio ambulanza sul posto -. I tavoli del rinfresco preparati dall’Unicas vengono presi d’assalto: finisce tutto in poco tempo. Ma la situazione non si sblocca. Così viene allertata la Guardia di Finanzia che interviene con una pattuglia. Alla fine non emerge nulla di anomalo, ma la prova, inizialmente posticipata al pomeriggio viene annullata. Tutto da riprogrammare. Il rettore Dell’Isola si presenta sul posto insieme alla direttrice generale Donatella Marsiglia. Resteranno lì fino alle 15.30, quando ormai i candidati sono andati via.

Fonte: Ciociaria Editoriale Oggi

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