ROMA – E’ morto questa notte a Roma Pietro Ingrao, storico dirigente del Pci, presidente della Camera ed a lungo direttore dell’Unità. nato a Lenola, nel 1915, proprio nella sua città natale, nel mese di marzo aveva festeggiato i cento anni.
Centinaia i messaggi di cordoglio tra cui quello dell’attore Alessandro Gassman, e quello del presidente del Senato Pietro Grasso che lo ha ricordato citando una sua frase “Il dubbio è l’unica cosa che rivendico in pieno della mia vita. Ci mancherà la sua libertà di pensiero – continua il Presidente Grasso – sempre accompagnata da profondo rispetto per le Istituzioni e in particolare del Parlamento”.
“La sua scomparsa interroga tutti noi sul bisogno di una riflessione profonda su cosa è stata la cultura e l’identità della sinistra e sulla natura della politica.”, ha dichiarato Gianni Cuperlo, deputato Pd.
“Per la sinistra italiana ha rappresentato un punto di riferimento costante ed uno stimolo a concentrare gli sforzi verso i più deboli e la parte meno tutelata della società” ha affermato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Fortemente legato alle sue origini ed al suo territorio “Ha sempre portato dentro di sé il senso profondo delle sue radici e la vicinanza con Fondi – afferma il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo – nell’amicizia e condivisione intellettuale con il regista Giuseppe De Santis, con il poeta Libero de Libero, con il pittore Domenico Purificato, e con lo slavista Dante di Sarra. Il suo legame con il territorio e con le sue origini – continua il Sindaco di Fondi nel suo ricordo di Pietro Ingrao – veniva anche rimarcato dai rapporti politici, schietti e paritari, con i lavoratori di Fondi, nella passione con cui prese a cuore fasi cruciali per la vita sociale ed economica della città come ad esempio la “rivolta delle arance” del Febbraio 1969, che aveva visto migliaia di cittadini scendere in piazza e occupare la ferrovia Roma-Napoli a causa della perdurante crisi dell’agrumicoltura locale, o l’intervento presso il Ministro degli Interni per chiedere l’immediato rilascio degli arrestati e il ritiro della polizia dalla città, l’appassionato discorso alla Camera dei Deputati, quando parlò di Fondi come di una città che ha una struttura economica e sociale progredita, avanzata”.
La camera ardente sarà ospitata a Montecitorio, nella Sala Aldo Moro, il 28 settembre dalle 15 alle 20 e il 29 settembre dalle 10 alle 20.
di Enrico Duratorre
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