Lo sversamento dei liquami dovuto al malfunzionamento degli impianti di sollevamento delle reti fognarie di Acqualatina, nel tratto di costa di Acquatraversa, dimostrano ancora una volta la colposa superficialità con la quale il gestore idrico tutela gli interessi dei cittadini di Formia.
Peccato che il sindaco Bartolomeo si limiti ad una semplice tirata di orecchie, chiedendo ad Acqualatina di porre rimedio all’ennesima illegalità di cui sono vittime i cittadini di Formia, anziché denunciare immediatamente alla procura della Repubblica gli autori del disservizio.
Ci domandiamo quante volte i liquami saranno sversati in mare senza che nessuno se ne sia accorto.
Questa volta fortunatamente sono intervenuti Guardia Costiera, Polizia Provinciale ed Arpa Lazio e quindi verrà sicuramente interessata la procura della Repubblica di Latina, in quanto in questi casi vi è l’obbligo di informare l’autorità giudiziaria sul disastro ambientale venutosi a determinare a causa dello sversamento di liquami nelle acque di Formia.
Il vicesindaco prima e sindaco dopo, anche di fronte all’evidenza, evitano la denuncia alla procura della Repubblica per inquinamento, disastro ambientale e gravi inadempienze contrattuali (nonostante tutti i milioni di finanziamento pubblico ricevuti dalla regione Lazio per migliorare gli impianti ) e cosa ancora più grave evitano di interdire la balneazione a tutela della salute dei cittadini, probabilmente per non danneggiare il profitto degli esercenti balneari, fregandosene della salute dei cittadini che, ignari probabilmente, continueranno a bagnarsi nelle acque formiane.
Da parte nostra ci costituiremo parte civile nel processo che vedrà sicuramente sul banco degli imputati i responsabili di Acqualatina, perché crediamo che se non è la politica a mobilitarsi per combattere l’illegalità, debbano essere i cittadini a farlo in prima persone.
Però questo non basta, infatti ancora una volta chiediamo che il comune di Formia esca immediatamente da Acqualatina.
L’episodio di Acquatraversa è indubbiamente sufficiente a stracciare ogni contratto di servizio, visto che è proprio Acqualatina a non rispettarlo, con i suoi comportamenti omissivi.
Ormai sono chiare le responsabilità del gestore, che in questi anni, grazie alla complicità della politica, ha potuto fare il bello e il cattivo tempo, tanto da non incorrere in alcuna sanzione da parte degli organismi di controllo.
Chiediamo l’istituzione, da subito, di un’associazione di tipo ONLUS, per tutelare l’acqua, l’ambiente e soprattutto i cittadini da ogni forma di speculazione finanziaria, oggi e in futuro.
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