DEL GAUDIO: CASERTA MODELLO URBANO NEL DIBATTITO INTERNAZIONALE SUL FUTURO DELLE CITTA’

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unh 181014“L’iniziativa di “Un-Habitat” ospitata in questi giorni al Belvedere di San Leucio rilancia con prepotenza Caserta, non solo come splendida location per eventi d’interesse internazionale, ma anche come modello urbano sperimentale per lo sviluppo ed il miglioramento delle città storiche di tutto il mondo. Questa è un’opportunità unica per tutto il nostro territorio. Le rispondiamo con una squadra di governo sempre più convinta degli obiettivi reali da raggiungere per il rilancio di Caserta e del lavoro condiviso che deve essere espresso, acquisendo ogni costruttiva collaborazione che la città saprà offrirci”. Lo ha detto il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio nel corso della tavola rotonda sulle prospettive di sviluppo sostenibile della città dal titolo “Caserta – The city we need” che ha terminato il convegno internazionale “Urban Thinkers Campus” organizzato da “UN-Habitat”, Agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti urbani, nell’ambito del Forum Universale delle Culture. I quattro giorni di seminari, confronti, workshop e approfondimenti sul futuro delle città, anticipano l’appuntamento HABITAT III, terza conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull’Abitazione e lo Sviluppo Urbano Sostenibile che si terrà nel 2016. “Dopo il confronto di questi giorni tra gli ‘urban thinkers’, gli esperti internazionali in materia di sviluppo degli insediamenti urbani – aggiunge -, la parola passerà nella seconda fase del progetto, definito con “Un-Habitat” e Regione Campania, ai cittadini che saranno coinvolti nell’elaborazione di una proposta di città che sarà parte integrante del percorso verso la conferenza mondiale delle Nazioni Unite sull’Abitazione e lo Sviluppo Urbano Sostenibile. Un progetto nel quale saranno coinvolti direttamente ed attivamente i nostri giovani più capaci, già individuati nei mesi scorsi attraverso una “short list”, e che terminerà i primi giorni di dicembre”. All’incontro coordinato dal presidente del Consiglio Comunale Gianfausto Iarrobino, dal quale sono venuti gli apprezzamenti ad “un’iniziativa che può contribuire con efficacia a disegnare il futuro della nostra città in uno scenario di saperi e conoscenze di altissimo livello”, con il sindaco Del Gaudio hanno partecipato l’assessore regionale alla Promozione Culturale Caterina Miraglia, gli assessori comunali all’Urbanistica ed ai Lavori Pubblici Giuseppe Greco e Massimiliano Palmiero, il prof. Massimo Pica Ciamarra (progettista del Puc di Caserta) ed il prof. Carmine Lubritto (progettista del Paes di Caserta), la responsabile “Un-Habitat” per la Comunicazione Ana Moreno, il presidente di Icomos Italia, Maurizio Di Stefano, oltre all’assessore comunale Pasquale Napoletano ed i consiglieri comunali Francesco Apperti, Antonio De Crescenzo, Edgardo Ursomando. “L’Urban Thinkers Campus – ha spiegato Ana Moreno – è stata una grande discussione sul futuro delle nostre città. E’importante perché è da qui che ripartiremo per arrivare alla conferenza di Habitat 3. Senza l’appoggio ed il coinvolgimento delle comunità locali non sarebbe possibile parlare di “The city we need’, la città di cui abbiamo bisogno ed il meraviglioso Belvedere di San Leucio, un posto così denso di cultura tramandata da secoli, è stato il posto perfetto dove pensare e immaginare la città del futuro, anche perchè il punto di partenza per lo sviluppo delle città è proprio la cultura. L’Amministrazione comunale – ha detto l’assessore Caterina Miraglia – ha colto e vissuto l’occasione del Forum Universale delle Culture nella maniera più appropriata. Il Forum, quando consentirà nella sua fase finale il contributo dei giovani casertani selezionati nella “short list”, permetterà loro di sviluppare rapidamente sul campo conoscenze preziosissime, utili ad entrare con determinazione sul mercato del lavoro collegato ad eventi che, come questo, chiamano esperti di tutto il mondo a prepararlo per il futuro. La sfida che ci propone “Un-Habitat” – ha detto l’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Greco – è straordinaria. Dobbiamo accettarla e farla nostra con responsabilità e con un’ampia presa di coscienza per tradurla in condivisione e più forte identità. Il nostro territorio va ripensato: per questo il nuovo Puc invertirà con convinzione la rotta. Lo chiede, in maniera generalizzata, un territorio che si sente “parte lesa” per quanto avvenuto in questi scorsi anni. Le attuali norme ci aiutano, perciò stiamo esprimendo un impegno necessario e anche straordinario per cambiare pagina. Sostenibilità, integrazione, inclusione sociale, welfare attivo sono all’orizzonte del percorso che abbiamo avviato. Il Paes – ha spiegato nel suo intervento l’assessore ai Lavori Pubblici, Massimiliano Palmiero – prepara in termini di mobilità sostenibile, efficientamento energetico e ottimizzazione della pubblica illuminazione, le risposte che bisogna dare per arricchire la qualità della vita della nostra città. Riguardo alla cura del territorio, l’Amministrazione comunale si prepara a definire anche due interventi che saranno realizzati per migliorare l’assetto idrogeologico intorno alle zone delle frazioni di San Leucio e di Mezzano, per consentire alla Regione di svincolarci dall’area rossa che caratterizza le zone a rischio della Campania”. Massimo Pica Ciamarra, progettista del Puc, ne ha illustrato in sintesi le linee d’indirizzo: “Vanno superati gli “egoismi urbani” accumulati finora e i limiti della città ideale, oggi non più perseguibili, per costruire una rete che colleghi i luoghi della condensazione sociale e lavorare per un futuro possibile dei prossimi 10 anni”. Carmine Lubritto, progettista del Paes, ha spiegato “le opportunità immediate del piano cui Caserta lavora con convinzione, che sarà analizzato e valutato dall’Unione Europea. Saranno possibili, in tempi rapidissimi, azioni esecutive da attivare acquisendo in tal modo i fondi europei diretti per esse previsti”. Maurizio Di Stefano, presidente d’Icomos Italia, ha rilevato “la necessità che “Un-Habitat” acquisisca la priorità del patrimonio culturale a fondamento della sua azione, che si superi collettivamente la logica perdente degli interventi nelle micro-aree, che si attivino strutture di collegamento che lavorino stabilmente ai progetti”.

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