I fiumi stanno portando in mare e nelle lagune tutti i “veleni” che l’uomo ha iniettato nella Terra.
La Natura, deturpata e violentata, si difende rifiutando l’ospitalità agli abitanti dell’acqua che, morendo, creano grandi difficoltà a coloro che vivono allevando e pescando cozze, vongole, telline, e pesci di ogni genere.
Detersivi, sostanze acide, sedimenti di ogni genere, arrivano nei fiumi, per poi modificare un intero ecosistema lacuale e fluviale, bloccando corsi d’acqua e impedendo l’ossigenazione, innalzando o abbassando la salinità, elemento fondamentale per lo sviluppo e il ciclo biologico dei “preziosi” molluschi.
Qualcuno, nelle vicinanze del Delta del Po’, si appresta a chiedere un contributo per la moria delle vongole, altri per la corrente che ha spazzato via interi filari di cozze.
Eppure, nonostante tutto, anche se da circa sette anni esiste un regime agrario che permette di fatturare anche le produzioni che avvengono su aree non censite in catasto, non tutti gli allevatori dichiarano produzioni credibili.
A volte, in una stessa area lagunare, due concessioni limitrofe, gestite da due differenti ditte, passano da una produzione tipo di 4 chiligrammi per metroquadrato, a 250 grammi.
Eppure, nonostante ciò, l’impresa che viene più spesso messa sul banco degli imputati, è proprio quella che adotta il sistema della trasparenza.
Si tratta della prima impresa che in Italia ha seguito l’applicazione dei decreti legislativi di orientamento e la prima ad applicare il regime agrario sia sotto il profilo fiscale che previdenziale.
Oggi paga lo scotto di essere “troppo trasparente”!!
Perché?

Sono uno dei titolari dell’emittente e sono anche conduttore di vari programmi.
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