Fondi: “Il Guerriero”, prima proiezione Fondi: “Il Guerriero”, prima proiezione pubblica sabato 22 aprile presso la Sala Lizzani

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Grande attesa per la presentazione del nuovo cortometraggio di Francesco e Gianmarco Latilla dal titolo “Il guerriero”. Il lavoro è stato commissionato dal Comune di Fondi per partecipare all’Aces International Video Awards 2022 e prodotto da La Cinearte Produzioni. L’evento si terrà sabato 22 aprile con una doppia proiezione (primo turno ore 19:00 – secondo turno ore 21:00) presso la Sala Carlo Lizzani (complesso di San Domenico). Numerosi i premi e i riconoscimenti che i fratelli Latilla hanno ottenuto nei vari festival cinematografici in cui l’opera, raffinata e al contempo spietata, è stata presentata. Riconoscimenti che hanno premiato il talento dei due giovani autori fondani e dato lustro alla Città di Fondi, per l’occasione trasformata in set. Il progetto nasce infatti a seguito dell’ottenimento del titolo “Fondi città europea dello sport 2023” ed è stato fortemente voluto dal sindaco Beniamino Maschietto e dall’assessore allo Sport Fabrizio Macaro.

“Dopo il trionfo – raccontano i fratelli Latilla – all’Aces International Video Awards 2023 in quel di Macerata, dove il cortometraggio si è aggiudicato il premio come migliore idea progettuale, si è aperta una strada coronata di successi che ha visto “Il guerriero” in concorso al Catania Film Fest, Via Dei Corti (Gravina di Catania). Non solo, il lavoro ha vinto il Sorrento Film e il Food Festival, è stato presentato nella rassegna del cinecircolo romano al cinema Il Caravaggio e si appresta a partecipare al Rec Film Festival di Rimini, al Festival dei borghi a Roma ed, infine, a Tulipani di Seta Nera (Festival promosso da RAI Cinema e RAI per il sociale) dove attualmente è in concorso”.
La proiezione, che rientra nel programma di Fondi Città europea dello Sport 2023, è gratuita ma si consiglia la prenotazione (329 072 3152).

Il Guerriero
“Il guerriero” è una storia di sogni, di lotte, di rivolte, che racconta il volto introspettivo ed esistenziale, irrequieto e onirico del pugilato e dello sport e che trasforma una finale di boxe in un grande duello interiore. Il cortometraggio non si propone di mostrare i trionfi e le esaltazioni del pugilato, bensì vuole mostrare i dubbi, le cadute e le “resurrezioni” che accompagnano la vita di un atleta. Il giovane protagonista (Francesco Latilla) sta infatti inseguendo il suo sogno ma è costretto a fare i conti con i turbamenti che talvolta possono infestare lo sport, la vita reale e le grandi sfide internazionali.
“Il nostro intento – spiegano i fratelli Latilla – è stato sin da subito quello di raccontare la solitudine del pugile che, come un guerriero, lotta interiormente contro un mondo difficile e complesso. Il tutto cercando di evocare l’atmosfera poetica figlia del grande cinema del passato. In questo caso – proseguono – volevamo raccontare il sottosuolo dello sport, quel regno di ombre in cui i contrasti si fanno meno visibili e dove può capitare di tutto, senza preavviso, anche alla vigilia del più importante appuntamento agonistico di sempre. Nel rappresentare il contrasto tra bene e male, abbiamo quindi avuto l’idea di porre come contraltare l’animo del protagonista, permeato invece di una luce immensa che è quella della coscienza”.

Nella pellicola il grande sogno agonistico del protagonista si scontra con una realtà fatta di compromessi e con i torbidi inganni del malaffare sintetizzati nella figura di un malavitoso. Un uomo burbero, e dall’aria inquietante, che vuole minacciare Mirko per fargli perdere il titolo mondiale ed incassare le scommesse della sua sconfitta, considerata improbabile e quindi con quotazioni altissime. Il grande dubbio amletico del protagonista diventa dunque: vincere o vivere? Lo scontro diventa metafora della lotta tra bene e male, tra integrità morale e salvezza, tra sogni e compromessi, tra rivolta e resa, tra il mondo spirituale del protagonista e la realtà grigia e crudele in cui è immerso e che viene ben rappresentata da una regia onirica, evanescente, intima, eroica e lirica. Ecco che alle sequenze introspettive si alternano sinfonie di canti gregoriani, mentre allenamenti e incontri si snodano sulle note classiche del compositore Domenico Pernarella. Il risultato è un lavoro cinematografico che, oltre a rappresentare uno stile personalissimo, si nutre di una educazione sentimentale, esplicita negli omaggi e nelle scelte autoriali, soprattutto dei pugili di Lino Capolicchio, autore a cui il corto è dedicato. Nel cast figurano oltre al protagonista, Walter Lippa nel ruolo del gangster e Giulio Tropea nel ruolo del giornalista.

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