Formia: “Quel brutto pasticcio della pedemontana” l’analisi della Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine e Associazione Incontri e Confronti

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Mettiamo il caso che una società partecipata dallo Stato progetti una strada di otto chilometri, di cui
oltre cinque in galleria, passando tra le case, invadendo terreni agricoli ed edificabili, mettendo a
rischio la potabilità dell’unica sorgente che alimenta la popolazione della zona e che decida di
confrontarsi con gli Enti Locali solo a progetto definitivo elaborato.
Mettiamo ancora il caso che il comune sul cui territorio si sta progettando la strada, la ritenga “un
dono” e si disinteressi degli sviluppi del progetto, omettendo di verificare se le scarne indicazioni, che
pure aveva dato, siano state recepite: incanalamento lato Gaeta nella strada che giunge a
Sant’Agostino.
Se chi legge ritiene inverosimile quanto sopra riportato, dovrà ricredersi, perché è esattamente quello
che sta accadendo a Formia. Ma andiamo con ordine.
Nel corso del 2022 l’ANAS, per ben due volte, si è vista rinviare, per approfondimenti e integrazioni, il
previsto parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul suo Progetto di Fattibilità Tecnica ed
Economica (PFTE) dell’attraversamento dell’abitato di Formia, del costo di 532 milioni di euro.
Per ottemperare alle osservazioni e alle prescrizioni, tenuto conto del livello di approfondimento
richiesto, il 26/01/2023 l’ANAS ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) di
poter procedere alla redazione del progetto definitivo, pur in assenza del prescritto parere del
Consiglio Superiore.
Il 06/12/2023 i sindaci di Formia e di Gaeta, in una nota congiunta inviata all’ANAS e alla Regione
Lazio, pur esprimendo il loro assenso alla realizzazione della nuova strada, hanno avanzato la proposta
-previa redazione di un nuovo PFTE- di estenderne il tracciato,
 lato Minturno, da via Pietra Erta fino all’altezza dei terreni ex ENAOLI, dove dovrebbe sorgere
il Nuovo Ospedale del Golfo e,
 lato Gaeta, fino all’innesto sulla consortile via dell’Agricoltura, abbandonando la previsione del
PFTE di riportare il traffico sulla FLACCA, all’altezza di VINDICIO.
Superfluo sottolineare come le integrazioni richieste, incidano fortemente sulla lunghezza del
tracciato e quindi sui costi e perciò l’ANAS tira dritto con un progetto definitivo che non tiene in alcun
conto delle richieste dei Sindaci di Formia e di Gaeta. I nodi irrisolti, a cominciare dai fondi che non ci
sono, ma soprattutto l’acquisizione dei pareri ex post, fanno ipotizzare un progetto definitivo
prendere o lasciare, della cui realizzabilità qualcuno (e non certamente l’ANAS) si dovrà assumere la
responsabilità.
Insomma un pasticciaccio da cui probabilmente non si uscirà. Con il nodo scorsoio che soffoca la città
di Formia e la viabilità dell’intero comprensorio, possibile che non ci possano essere soluzioni più
immediate e percorribili? In fondo si tratterebbe di gerarchizzare il traffico, separando quello locale
da quello di transito. E per far questo, probabilmente i 70 milioni disponibili, che qualcuno suggerisce
di spendere come stralcio dell’ipotetico progetto dell’ANAS, potrebbero essere sufficienti. Sono tutti
interrogativi aperti, attualmente privi di risposta. Un fatto però è certo: l’irrituale modo di procedere
dell’ANAS sta mettendo a rischio l’ennesimo progetto, il cui costo avrà consumato altri 5,7 milioni di
euro senza risultato.

Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine – Associazione Incontri e Confronti


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