Formia tappa del premio Nazionale di Letteratura Contemporanea

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CULTURA: “O temperatae dulce Formiae litus”, così Marziale, in uno dei suoi epigrammi, parla di Formia, città fiorente, che diede probabilmente i natali a Vitruvio e che fu luogo di riposo ed ozio letterario per colonne portanti della cultura latina: un esempio per tutti Cicerone che scelse questo dolce “approdo” come luogo di ristoro dalle preoccupazioni dell’Urbe e dove trovò la morte per mano dei sicari di Antonio.

Proprio Formia ha ospitato una tappa del ciclo di presentazioni del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea, bandito da Laura Capone Editore, giunto alla sua IV° edizione in corso; il premio si compone di diverse sezioni artistiche, dal romanzo al racconto, dalla poesia al disegno ed alla pittura, e nasce come una celebrazione del concetto oraziano dell’“ut pictura poesis” per cui le arti, considerate sorelle, si trovano e si confrontano insieme.

IMG_5822WWWWW-620x414Formia, dunque, si conferma sempre più città volta alla cultura, ed è stata una delle tappe, dopo città come Venezia, Firenze, Roma, Napoli, di una realtà culturale, quella del concorso letterario in questione, che ha come fine la scoperta e poi la promozione sul territorio nazionale di opere ritenute meritevoli.

Il 16 aprile scorso la Ribaud del Palazzo Comunale, tolte le vesti di aula politica, si è trasformata in un piccolo scrigno dove la cultura è stata protagonista; alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Formia, Prof. Maria Rita Manzo, si è svolta una tappa speciale del premio, pensata come una mostra di arte e poesia, un evento in cui arte e letteratura si sono incontrate per una riflessione trasversale sull’universo culturale contemporaneo, un vero e proprio tour espositivo e letterario attraverso opere pittoriche e poetiche.

Nello specifico un incontro all’insegna del concetto espresso da Orazio nell’Ars poetica per riflettere e dibattere sul rapporto tra arti visive e poesia.

images (3)Nove artisti, tra pittori e poeti, Alessandro Porri, Augusto Testa, Fabrizio Bonanni_Lab, Giuseppe Bettoliere, Ilaria Fermo, Silvia Moccia, Francesco Olivieri, Paola Orsini e Paola Romano, si sono confrontati su vari temi, partendo ognuno da una riflessione sulla propria arte, per poi evidenziare come coralmente si possa partecipare ad un dialogo tra arti sorelle, così come teorizzato proprio nell’Epistola ai Pisoni.

Il dibattito è stato coordinato dall’autorevole presenza della Dott. Anna Silvia Angelini, presidente provinciale AIDE (Associazione Indipendente Donne Europee) e direttore artistico del Polo Espositivo “Juana Romani” di Velletri rappresentato dagli artisti Francesco Olivieri e Silvia Moccia.

La Redazione


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